08-04-2014
Da sinistra, Massimo Travaglini, la figlia Alessia e la moglie Cinzia. dell'azienda Giancarlo Travaglini, autori di un convincente Gattinara Tre Vigne 2008, un buon esempoio di Nebbiolo fuori dalle Langhe (foto di Raffaele Foglia)
Vinitaly 2014: 48esima edizione, ingressi record, caldo torrido. La fortuna è quella di avere l'occasione, grazie a un buon paio di scarpe buone e un'ottima dose di pazienza, di assaggiare vini di qualità. Non pretendiamo di certo di aver individuato le migliori produzioni in assoluto su oltre 4mila espositori: sarebbe un'ipocrisia. Ma si tratta comunque di qualche consiglio disinteressato su quali cantine e quali vini meritano un'attenzione da parte degli operatori, ma anche dei semplici appassionati.
Valtellina Superiore Rocce Rosse 2002, azienda Ar.Pe.Pe. Prendiamo questo vino come esempio della Valtellina in crescita. Il Nebbiolo delle Alpi non è più il cugino "sfortunato" del Barolo o del Barbaresco. Lo si nota decisamente in questo Rocce Rosse, dove la mineralità diventa il pilastro di un grande vino, ancora giovane nonostante si avvii verso i 12 anni di età.
Isabella ed Emanuele Pellizzati Perego di Arpepe
Brut metodo classico 2007, Ca' del Gè. Chi l'ha detto che per un buono spumante si debba andare per forza in Franciacorta? Restando in Lombardia, si possono trovare prodotti come questo, un Pinot Noir che rimane per 48 mesi sui lieviti, diventando complesso e al contempo elegante. E duttile, in quanto piacevole a tutto pasto.
Massimino 2009, azienda Venturini. È l'amarone che non c'è. Daniele e Mirko Venturini, infatti, hanno realizzato questo vino in memoria del papà Massimino, realizzando un amarone vecchio stile, senza però farlo diventare una Docg. Un salto nel passato, ma con la cura e le tecnologie di oggi.
Andrea Giannelli, azienda agricola San Benedetto
Sauvignon 2013 Ronchi San Giuseppe. Se la linea produttivi degli autoctoni è davvero eccellente, ci ha stupito questo Sauvignon che, finalmente, non rimane stucchevole e stancante come si può riscontrare in prodotti simili di altre aziende. È un vino che merita attenzione e un po' di pazienza: è in bottiglia da poco tempo.
Brunello di Montalcino 2009, La Palazzetta. L'annata forse non è la migliore in assoluto degli ultimi 40 anni, ma il vino della famiglia Fanti ci stupisce ancora una volta per franchezza, freschezza e pulizia. Un vino di carattere, già piacevole ora, ma non ruffiano.
In missione a Verona. Raffaele Foglia
Gli assaggi proseguono, alla ricerca di altre piacevoli sorprese.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
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giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo, dando voce a grandi blasoni, insomma delle vere e proprie istituzioni, ma anche a piccole aziende: tutto questo è In cantina.