Il 19 febbraio l’hangar Bicocca di Milano, con i Sette Palazzi Celesti di Kiefer, è stato il teatro perfetto per celebrare la maestosità dello Champagne Dom Pérignon che attraverso i racconti del talentuoso Chef de Cave Vincent Chaperon ha confermato quanto il senso estetico della Maison sia vicina alla cucina italiana dello chef Niko Romito, Dépositaire Dom Pérignon, del Ristorante Reale, 3 Stelle Michelin a Castel di Sangro.
Una serata che ha riunito stampa, chef e i sommelier italiani aderenti alla Dom Pérignon Society per condividere, in un suggestivo tavolo imperiale, piatti e champagne indimenticabili.
Se da un lato i due Millesimati Vintage 2015 e Vintage 2006 Plénitude 2 confermano nei calici la perfetta ricerca di equilibrio armonico, in evoluzione, arricchendosi ed elevando in maniera assoluta questo grande Champagne, in parallelo, lo chef Romito individua un crescendo gustativo in piatti dove la nota amara, bilanciata ma presente, ha potuto far scoprire un food pairing meno usuale e davvero emozionante.

A sinistra lo chef Niko Romito e il talentuoso Chef de Cave Dom Pérignon, Vincent Chaperon
Ha dichiarato lo chef de Cave Chaperon:«Precisione, intensità, mineralità, complessità, completezza, sensazione tattile: sono questi i codici sensoriali che permettono la piena espressione dei nostri Champagne. Elementi essenziali per avvicinarsi ai Millesimati di Dom Pérignon».

La grande tavola conviviale
La versione Vintage 2015 è frutto di un’evoluzione continua mentre il Dom Pérignon Vintage 2006 brilla con una luminosità indescrivibile. Una nota di audacia per il Dom Pérignon Rosé 2009, che ha completato il percorso sensoriale degustativo con una ricchezza aromatica e raffinatezza perfetta, chiudendo una cena indimenticabile.

Cavolfiore gratinato, un piatto di Niko Romito e in abbinamento Dom Pérignon Rosé 2009
Lo chef Romito ha creato un menu che ha guidato l’ospite in una crescente esaltazione della materia prima con evidenti accenti sul gusto, sulla struttura dei piatti e sulla quadratura di texture dalla tattilità impeccabile proprio come gli champagne Dom Pérignon. Dom Pérignon Vintage 2015 accostato alle consistenze inaspettate di Ostrica e Cicoria; Dom Pérignon Vintage 2006 - Plénitude 2 e gli Gnocchetti bieta e limone. Un Cavolfiore gratinato elevato con Dom Pérignon Rosé 2009, che ha chiuso il percorso abbinato al Gel di vitello, porcini, mandorle e tartufo nero.

Come ci ricorda Carlo Vallarino Gancia, Senior Brand Manager di Dom Pérignon in Italia: «Quello tra Vincent Chaperon e Niko Romito è un rapporto prima intellettuale che professionale, perché entrambi condividono una visione precisa dell’approccio al processo creativo. La loro affinità elettiva ha trovato piena espressione nel menu andato in scena, che ha testimoniato l’importanza che il tatto riveste non solo nell’ideale estetico della Maison, ma anche nel connettere in maniera autentica l’uomo e la natura, i due attori principali dell’alchimia di Dom Pérignon».