07-02-2025

Tenuta Liliana, dal deserto alla rinascita: per amore della Puglia

Il progetto di Antonio Intiglietta e della moglie. «Il Cabernet Sauvignon? Volevamo fare qualcosa che fosse un'eccellenza». E i risultati sono ottimi

Liliana e Antonio Intiglietta proseguono nel loro

Liliana e Antonio Intiglietta proseguono nel loro sogno vitivinicolo in Puglia

Dalle onde d’argento degli ulivi al deserto. E ora dal deserto alla rinascita, al vigneto.

Il racconto è quello di Antonio Intiglietta, pugliese di nascita e milanese d’adozione, presidente dell’Artigiano in Fiera. Se il lavoro l’ha portato in Lombardia, il cuore è rimasto in Puglia. «Sono tornato insieme a mia moglie Liliana a Parabita, a 12 chilometri da Gallipoli, dove ho acquistato una tenuta da quattro ettari. Ma poi è arrivata la xilella, che ha distrutto tutto: dalle onde d’argento degli ulivi, si è passati al deserto».

Parte dei terreni trasformati in vigneto

Parte dei terreni trasformati in vigneto

Un danno per il territorio, ma anche una ferita, un grande dolore, per chi ama la Puglia. «Non potevamo rimanere con le mani in mano. Dovevamo fare qualcosa di unico, un’eccellenza. Avevamo un terreno di terra rossa con roccia affiorante. Allora abbiamo pensato a una provocazione: il Cabernet Sauvignon». Nasce così il progetto di Tenuta Liliana, con il nome dell’azienda che è un atto di amore nei confronti della moglie Liliana.

Ma c’erano altri problemi da risolvere. «Sotto casa nostra c’era una cava di tufo abbandonata, che era piena di materiali inquinanti. A quel punto abbiamo fatto la bonifica totale del terreno e lì  abbiamo costruito la cantina, poi terminata nel 2021. Oltretutto abbiamo realizzato tutto con vetro che riflette la natura esterna, per chi guarda la cantina da fuori».

Il direttore Andrea Fattizzo

Il direttore Andrea Fattizzo

Dai quattro ettari iniziali della tenuta, in breve tempo si è arrivati a 13, di cui 12 a Cabernet Sauvignon e uno di Sauvignon Blanc, da cui sta per nascere un vino bianco. Per il rosso, invece, dopo un “anno zero” con la vendemmia 2021, ora l’annata 2022 rappresenta il debutto ufficiale di Tenuta Liliana sul mercato. «Un atto di amore per la Puglia, ma anche un atto di follia» ha sottolineato Intiglietta.

«Ragioniamo su tre fasce geologiche differenti e quindi di terroir diversi – spiega l’enologo e direttore Andrea Fattizzo – Passiamo dalla terra rossa, pietra, fino a sabbia e limo. Ci sono cinque “cru” studiati. In cantina abbiamo un tino troncoconico per ogni ettaro in produzione. Nei prossimi anni, oltre al Tenuta Liliana, avremo anche due vini da Cru, uno dalla collina e uno più vicino al mare. Siamo partiti dai terreni e abbiamo visto che cosa era l’ideale per noi».

Il Tenuta Liliana è il primo vino dell'azienda, Cabernet Sauvignon in purezza

Il Tenuta Liliana è il primo vino dell'azienda, Cabernet Sauvignon in purezza

Il Tenuta Liliana viene realizzato al momento in 20mila bottiglie. L’annata 2022, nonostante l’annata abbastanza calda, risulta molto elegante, profondo, ampio, mai invadente. Un vino “internazionale”, ma con radici profonde nella terra di Puglia: piacevole in abbinamento fin da subito, non dubitiamo del suo potenziale di longevità. «Il nostro è un progetto familiare – conclude Intiglietta, sempre affiancato dalla moglie Liliana - abbiamo due figli e sei nipoti e stiamo cercando di trasmettere questo amore per la terra».

L’obiettivo è di arrivare a 70mila bottiglie in totale, 40mila di Tenuta Lilliana, poi 5mila di bianco, 5mila di rosato e il resto dei due futuri Cru.


In cantina

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Raffaele Foglia

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Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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