02-02-2025
La conferenza che ha aperto Amarone Opera Prima a Verona
Dalle parole ai fatti. O meglio, ai bicchieri. Anche se la strada è ancora lunga.
Amarone Opera Prima, quest’anno, in occasione del Centenario del Consorzio per la Tutela dei Vini della Valpolicella (nato proprio nel 1925), ha portato numerosi spunti di riflessione. E non solo: ha dato un segnale forte, di una confermata volontà di cambiamento e di evoluzione per cercare di restare al passo con i tempi.
La manifestazione si è tenuta al Palazzo della Gran Guardia a Verona
Un concetto che è stato ribadito dal presidente del Consorzio Christian Marchesini, senza però rinnegare un passato che «ci ha regalato tanti valori intangibili - identitari e di immagine - ma anche benessere per tutta la comunità, se pensiamo che nell’ultimo quarto di secolo il solo valore fondiario dei terreni vitati è cresciuto del 133% a fronte un’estensione dei vigneti del 65%. Se all’asset vigna aggiungiamo quello della cantina, il valore attuale della nostra denominazione arriva a circa 6 miliardi di euro».
Il presidente del Consorzio Christian Marchesini e il vicepresidente Andrea Lonardi
«La terza fase è quella odierna: siamo in un’epoca di incertezza. Ma deve rappresentare la nuova nascita dell’Amarone, che diventi più gastronomico, presente nelle carte dei vini, passando anche a una distribuzione più ampia, su diversi mercati».
La tecnica dell'appassimento
Il territorio vitivinicolo della Valpolicella
Come in un mosaico: uno stile unico, diretto verso il mondo dei “fine wines”, ma con più sfaccettature. E proprio come in un mosaico, ogni tessera ha la sua importanza.
Alcuni vigneti nell'area di Marano
Certo, qualche campione legato al passato (della prima o della seconda era) non è mancato, ma si riconosce un cambiamento – appunto – verso vini più moderni, con qualche piacevole sorpresa e alcune conferme. Questo è quanto raccontano i bicchieri dei 77 campioni presentati dell’annata 2020, presentati durante la degustazione tecnica dedicata alla stampa di settore.
Un momento della degustazione durante Amarone Opera Prima
In ordine sparso, ci sono piaciuti particolarmente Monteci, Piccoli – La Parte (campione da botte), Marchi, Corte Figaretto – Valpantena, Musa di Figaretto, La Dama (campione da botte), Ca’ Rugate – Punta 470, Albino Armani – Albino Armani (campione da botte), Villa Canestrari – Riserva Plenum (campione da botte), Cantine Bertani, Secondo Marco (campione da botte), Salvaterra. Ma non sono delle “mosche bianche”: anche altri produttori hanno convinto durante questa edizione di Amarone Opera Prima.
Gli Amaroni della degustazione storica: Marion 2007, Bussola 2000, Mazzi 1997, Cecilia Beretta 1995, Santa Sofia 1983, Bertani 1975, Montresor 1969 e Bolla 1950
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Federico Veronesi, classe 1992, è il giovane CEO di Oniwines e Signorvino
La presentazione del progetto Brunello Forma
La tenuta di Romano Dal Forno a Illasi
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo, dando voce a grandi blasoni, insomma delle vere e proprie istituzioni, ma anche a piccole aziende: tutto questo è In cantina.