20-11-2024

Benvenuto Brunello, la consapevolezza di stare al passo con i tempi

Presentata in anteprima l'annata 2020, con ottimi risultati: sono vini che hanno fin da subito un approccio meno complicato, ma anche buone potenzialità. I nostri migliori assaggi

Ottime sensazioni dall'ultimo Benvenuto Brunel

Ottime sensazioni dall'ultimo Benvenuto Brunello

Consapevolezza. È forse questa la parola che maggiormente rappresenta l’ultima edizione del Benvenuto Brunello, cioè l’anteprima dei vini di Montalcino organizzata dal Consorzio, che si è tenuta come di consueto in paese, al chiostro di Sant’Agostino.

La manifestazione ha visto la partecipazione di un centinaio tra giornalisti ed esperti del settore dall’Italia e da altri dieci paesi (Usa, Canada, Francia, Germania, Uk, Polonia, Danimarca, Corea del Sud, Svezia e Danimarca), a cui si aggiungono più di 2.500 visitatori tra operatori dell’hotellerie e della ristorazione, sommelier e appassionati italiani e stranieri.

Il Benvenuto Brunello, l’evento di punta del Consorzio, giunto alla 33esima edizione, ha soprattutto visto l’adesione di 126 aziende, per un totale di oltre 500 etichette in degustazione: dal Brunello 2020 in debutto sui mercati dal 1° gennaio 2025, alla Riserva 2019, dal Rosso di Montalcino 2023 (e di altre annate) fino al Moscadello e al Sant’Antimo.

Ed è stato l’anno della consapevolezza. Ma cosa intendiamo con questo termine? Dopo un’annata 2019 dalle grandi aspettative ma dai risultati per certi versi deludenti (leggi qui il report dello scorso anno), il Brunello di Montalcino 2020 ha dimostrato come i produttori abbiano affrontato la nuova annata con la consapevolezza di dover “accompagnare” il Sangiovese nel suo percorso verso vini meno ostici ma comunque identitari, fortemente legati al territorio ma anche da un approccio più facile, mantenendo alcol e struttura, senza perdere in bevibilità.

La degustazione al chiostro di Sant'Agostino

La degustazione al chiostro di Sant'Agostino

Nel 2019 forse era stato fatto l’errore di cercare di “imporre” la mano del produttore sul vino, con il risultato che tannini non ancora perfettamente maturi o utilizzo dei legni un po’ troppo aggressivo abbia portato a vini talvolta scomposti, nervosi, compressi. Il Brunello di Montalcino 2020 si presenta, soprattutto, con una costanza: la qualità media dei vini è davvero molto alta.

In pochi hanno “fallito” l’appuntamento con l’annata: i vini hanno quasi tutti un naso piacevolmente espressivo ma non invadente, con un bel frutto vivo accompagnato da note floreali e, spesso, anche da note di spezie dolci o anche erbe officinali. Al sorso sono tutti vini dall’ingresso abbastanza dolce e morbido, e poi dalla spiccata freschezza, nonostante un’alcolicità marcata (in alcuni casi un po’ troppo) e un tannino ben presente ma non eccessivamente aggressivo. Non manca nemmeno una certa sapidità, che aumenta la bevibilità e la capacità di abbinamento con il cibo.

Il sempre ottimo servizio da parte dell'Associazione sommelier della Toscana

Il sempre ottimo servizio da parte dell'Associazione sommelier della Toscana

Sono vini che stilisticamente si discostano dalla tradizione del Brunello di Montalcino, dove molte volte si è puntato molto di più sulla longevità, tralasciando però l’immediatezza del sorso. In tante occasioni, in passato, i vini erano piuttosto ostici al momento del loro lancio sul mercato, smussando naturalmente i propri angoli nel corso degli anni, mostrando tutto il grande valore di longevità del Brunello di Montalcino. Un concetto legato all’immaginario di un grande vino da conservare gelosamente in cantina e poi da bere soltanto nelle grandi occasioni.

Ora, non possiamo sapere quale sia l’effettiva longevità dei Brunelli 2020: sarà ovviamente il tempo a poterci dare questa risposta. L’idea, però, è che i produttori abbiano cercato di spingersi verso vini già ottimi alla loro uscita sul mercato e che, in futuro, potrebbero riservare ancora grandissime soddisfazioni. La consapevolezza è quella di saper interpretare l’annata senza spaventarsi per l’eccessivo grado alcolico, ma accompagnandolo con freschezza e sapidità, lavorando con precisione in vigna e soprattutto intervenendo con puntualità per portare in cantine uve al perfetto grado di maturazione e con una grande sanità.

Sono vini, comunque, estremamente moderni, per un pubblico di intenditori che però non vuole nemmeno aspettare dieci anni per bere un ottimo Brunello di Montalcino. Attenzione: non che il Brunello sia diventato un “Brunellino” per cercare di seguire le mode, ma semplicemente cerca di andare verso un approccio meno austero e complicato (non complesso).

La 2020, quindi, si presenta davvero bene, e lo ha confermato anche il nuovo sistema di valutazione delle annate denominato Brunello Forma, che in sostanza ha confermato le 5 Stelle conferite quattro anni fa e impresse nella piastrella celebrativa che era stata realizzata da Federica Pellegrini. La piastrella di quest’anno, invece, è stata affidata al regista Ferzan Özpetek, che ha raccontato come avesse iniziato a gustare il vino italiano proprio partendo da una prestigiosa bottiglia di Brunello di Montalcino.

Il sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli, il registra Ferzan Özpetek e il presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci con la nuova piastrella celebrativa 

Il sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli, il registra Ferzan Özpetek e il presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci con la nuova piastrella celebrativa 

Quindi sono tanti i campioni di Brunello di Montalcino davvero buoni tra i circa duecento campioni presentati dell’annata 2020. Una sorta di top five comprenderebbe sicuramente Castello RomitorioFilo di Seta, Elia Palazzesi Collelceto, Le RagnaieCasanovina Montosoli, MastrojanniVigna Loreto e Salvioni. A seguire CaparzoLa Casa, Casanova di NeriTenuta Nuova, Col di Lamo, Corte PavoneFior di Meliloto, La Palazzetta, La TogataCarillon, Poggio alle Forche, TalentiPiero, Val di SugaPoggio al Granchio e Vasco Sassetti.

In anteprima c’erano anche le Riserve 2019. Come già detto, l’annata che sulla carta doveva essere particolarmente accattivante, è risultata molto meno convincente al bicchiere. Così è avvento anche per il Brunello di Montalcino Riserva 2019, dove si sono alternati picchi di indiscutibile qualità a vini meno convincenti. Ne segnaliamo comunque tre: Casanuova delle CerbaieVigna Montosoli, Castiglion del BoscoMillecento e Pietroso.

I banchi di degustazione con i produttori

I banchi di degustazione con i produttori

La conclusione la affidiamo alle parole del presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci: «La nuova formula della manifestazione che ha riportato i produttori in presenza ha registrato un grande successo sia tra i visitatori che tra le aziende stesse. Benvenuto Brunello punta ad accrescere sempre di più il posizionamento di evento-contenitore della denominazione che, attraverso il Brunello, consolida la propria attrattiva verso gli addetti ai lavori e ai winelover».

Appuntamento all’anno prossimo.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

Raffaele Foglia

di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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