20-11-2024
Ottime sensazioni dall'ultimo Benvenuto Brunello
Consapevolezza. È forse questa la parola che maggiormente rappresenta l’ultima edizione del Benvenuto Brunello, cioè l’anteprima dei vini di Montalcino organizzata dal Consorzio, che si è tenuta come di consueto in paese, al chiostro di Sant’Agostino.
La manifestazione ha visto la partecipazione di un centinaio tra giornalisti ed esperti del settore dall’Italia e da altri dieci paesi (Usa, Canada, Francia, Germania, Uk, Polonia, Danimarca, Corea del Sud, Svezia e Danimarca), a cui si aggiungono più di 2.500 visitatori tra operatori dell’hotellerie e della ristorazione, sommelier e appassionati italiani e stranieri.
Ed è stato l’anno della consapevolezza. Ma cosa intendiamo con questo termine? Dopo un’annata 2019 dalle grandi aspettative ma dai risultati per certi versi deludenti (leggi qui il report dello scorso anno), il Brunello di Montalcino 2020 ha dimostrato come i produttori abbiano affrontato la nuova annata con la consapevolezza di dover “accompagnare” il Sangiovese nel suo percorso verso vini meno ostici ma comunque identitari, fortemente legati al territorio ma anche da un approccio più facile, mantenendo alcol e struttura, senza perdere in bevibilità.
La degustazione al chiostro di Sant'Agostino
In pochi hanno “fallito” l’appuntamento con l’annata: i vini hanno quasi tutti un naso piacevolmente espressivo ma non invadente, con un bel frutto vivo accompagnato da note floreali e, spesso, anche da note di spezie dolci o anche erbe officinali. Al sorso sono tutti vini dall’ingresso abbastanza dolce e morbido, e poi dalla spiccata freschezza, nonostante un’alcolicità marcata (in alcuni casi un po’ troppo) e un tannino ben presente ma non eccessivamente aggressivo. Non manca nemmeno una certa sapidità, che aumenta la bevibilità e la capacità di abbinamento con il cibo.
Il sempre ottimo servizio da parte dell'Associazione sommelier della Toscana
Ora, non possiamo sapere quale sia l’effettiva longevità dei Brunelli 2020: sarà ovviamente il tempo a poterci dare questa risposta. L’idea, però, è che i produttori abbiano cercato di spingersi verso vini già ottimi alla loro uscita sul mercato e che, in futuro, potrebbero riservare ancora grandissime soddisfazioni. La consapevolezza è quella di saper interpretare l’annata senza spaventarsi per l’eccessivo grado alcolico, ma accompagnandolo con freschezza e sapidità, lavorando con precisione in vigna e soprattutto intervenendo con puntualità per portare in cantine uve al perfetto grado di maturazione e con una grande sanità.
La 2020, quindi, si presenta davvero bene, e lo ha confermato anche il nuovo sistema di valutazione delle annate denominato Brunello Forma, che in sostanza ha confermato le 5 Stelle conferite quattro anni fa e impresse nella piastrella celebrativa che era stata realizzata da Federica Pellegrini. La piastrella di quest’anno, invece, è stata affidata al regista Ferzan Özpetek, che ha raccontato come avesse iniziato a gustare il vino italiano proprio partendo da una prestigiosa bottiglia di Brunello di Montalcino.
Il sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli, il registra Ferzan Özpetek e il presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci con la nuova piastrella celebrativa
In anteprima c’erano anche le Riserve 2019. Come già detto, l’annata che sulla carta doveva essere particolarmente accattivante, è risultata molto meno convincente al bicchiere. Così è avvento anche per il Brunello di Montalcino Riserva 2019, dove si sono alternati picchi di indiscutibile qualità a vini meno convincenti. Ne segnaliamo comunque tre: Casanuova delle Cerbaie – Vigna Montosoli, Castiglion del Bosco – Millecento e Pietroso.
I banchi di degustazione con i produttori
Appuntamento all’anno prossimo.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
La presentazione del progetto Brunello Forma
La Voce di Biondi-Santi racconta ogni anno i vini in uscita sul mercato e una parte di storia della cantina di Montalcino
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo, dando voce a grandi blasoni, insomma delle vere e proprie istituzioni, ma anche a piccole aziende: tutto questo è In cantina.