19-11-2024

Prima Domus, il progetto enoico di Emanuele Trono e Stefano Quaglierini

Due giovani imprenditori, un piemontese e un toscano, che nel 2020 hanno unito le forze per creare Virtus, un taglio bordolese nel Chianti. Un vino contemporaneo, che ha come priorità la facilità di beva

Prendi due giovani amici, l’ambizione di fare un grande vino rosso, la scelta di un territorio da svelare con nuovi punti di vista... e nasce Prima Domus.

Emanuele Trono, classe 1992, piemontese e una laurea in Business management conseguita all’ università di Torino, sommelier e master in Italian Wine Culture presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Nel 2016 apre il suo canale social con il nome di Enoblogger dove conta oltre 100 mila followers appassionati di vino. Viaggia, assaggia e solo nel 2020 incontro il giovane enologo toscano Stefano Quaglierini anch’egli già un wine influencer. Conosciuto in rete con il nome di @italian_wines ma operativo anche in cantine per affinare il suo talento operativo con il nettare di Bacco.

Complice il periodo sospeso della pandemia pensano di creare un progetto identitario come produttori di un vino rosso che pensano, all’unisono, debba essere un taglio bordolese nel Chianti. Due giovani dalle idee chiare su cosa desiderano produrre, cosa il mercato del futuro apprezza e soprattutto con tanta voglia di imparare, lasciando da parte ego o social profile ma sfidando coraggiosamente il mondo enoico mettendoci la faccia per presentare il loro vino.

Prima Domus è nome della cantina ma in primis un concetto di fare vino che si esprime con Virtus: «Lo stile che proponiamo è differente, è in linea con i nostri gusti. Il fattore fondamentale è quello della beva a cui teniamo particolarmente, perché vogliamo che la nostra bottiglia quando viene ordinata venga finita godendo di ogni singolo sorso e calice», affermano Emanuele e Stefano.

«Crediamo che il vino, negli ultimi anni, non abbia avuto un ascolto verso le nuove generazioni, sia a livello di abitudini di consumo, sia di prodotto, accusandole in alcuni casi di scegliere altre tipologie di prodotto, senza chiedere o capirne il perché. Facciamo riferimento alla frase che sentiamo più spesso dire da alcuni addetti al settore, ovvero "i giovani sono attenti a prodotti healthy, non scelgono il vino per motivi di alcol". Ciò però va palesemente in contrasto con la tendenza dei giovani a preferire il mondo dei cocktail. Secondo il nostro punto di vista, serve riflettere su quanto il mondo dei cocktail sia più aperto. C’è più ascolto verso il consumatore, il pianeta mixology accompagna il giovane con dei consigli, non è giudicante, è cool e sui social viene comunicato come tale».

In effetti il vino che hanno pensato dal nome evocativo Virtus, nella prima annata, la 2020, è un blend di 80% Sangiovese, 15% Merlot e 5% Cabernet Sauvignon. Una vendemmia fatta a mano in cassette, vinificazione di tutte le varietà separatamente. Il Sangiovese sosta 18 mesi in Botte grande, per permettere al vitigno di esprimersi in modo preciso e chiaro e con lo stile puro che contraddistingue il Sangiovese che viene coltivato a Castelnuovo Berardenga. Merlot e Cabernet Sauvignon affinano 18 mesi in barrique di secondo passaggio.

Un concetto di usare i contenitori in cantina come strumenti: le barrique non sono protagoniste del risultato finale, ma semplici veicoli per portare il vino a evolvere tramite le microossigenazioni. In seguito, viene creato il blend fatto di assaggi, confronti e decisioni che virano sempre verso la volontà di produrre un vino dallo stile di beve immediato. Dopo l’imbottigliamento una breve sosta di sei mesi e poi è pronto per il mercato.

Un approccio iniziale con una gestione degli economics degna di due ragazzi oculati, attenti ai dettagli. «Noi - chiosano i Prima Domus boys - crediamo che il vino debba fare maggiore autocritica e cercare, nella filiera di consumo, di comunicare e vendere un prodotto capibile, a buon prezzo e, senza dubbio, in grado di essere apprezzabile da tutti. Crediamo che se una persona fa uno stile di vita sano e non abusa, il vino può rendere alcuni momenti unici e indimenticabili. Ecco cosa vogliamo comunicare con Prima Domus, quando si assaggia Virtus, il momento è di assoluto piacere e questa è una coccola speciale che solo il vino riesce a regalare con la sua storia».

Bravi, sentiremo parlare a lungo di questo progetto e del Virtus con le annate future.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

Cinzia Benzi

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Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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