08-11-2024

Il nuovo futuro di Bisol1542, lo storico marchio di prosecco, da 10 anni parte del Gruppo Lunelli

Investimenti in vigna e in cantina, un team giovane e una nuova immagine per il brand che punta su una vinificazione sempre più precisa: ce lo racconta Matteo Lunelli, presidente e ceo di Ferrari Trento, oggi Cavaliere del Lavoro

Matteo Lunelli, Presidente e Ceo di Ferrari Trent

Matteo Lunelli, Presidente e Ceo di Ferrari Trento. Foto Mattia Mionetto

Bisol1542 è uno storico marchio del Prosecco che la famiglia Lunelli ha acquisito un decennio fa per arricchire il portfolio della holding.

Matteo Lunelli con i cugini Camilla, Marcello e Alessandro portano avanti un progetto di grandi bollicine e vini riconosciuti in tutto il mondo. Non è un caso, quindi, che Matteo, presidente e ceo di Ferrari Trento e, senza dubbio, il miglior ambasciatore di qualità nel mondo del vino, sia stato insignito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella della prestigiosa onorificenza di Cavaliere del Lavoro. Un ruolo, il suo, che, con impegno e dedizione, affiancato da un copioso gruppo di validi collaboratori, ha portato in Bisol.

Matteo Lunelli assieme al Presidente Sergio Mattarella. Foto ufficiale dell'Ufficio Stampa del Quirinale

Matteo Lunelli assieme al Presidente Sergio Mattarella. Foto ufficiale dell'Ufficio Stampa del Quirinale

10 anni di Bisol1542 con la famiglia Lunelli, grandi successi e nuove sfide: cosa è successo in questo lasso di tempo?
«È stato sicuramente un decennio molto intenso in cui abbiamo portato avanti un percorso di crescita e sviluppo nel rispetto della straordinaria tradizione del marchio, compiendo investimenti importanti, sia in campagna che in cantina - afferma Matteo Lunelli -. Nel 2018 abbiamo presentato una nuova immagine di marca, definito una chiara strategia per Bisol1542 e per la linea Jeio, oltre a un rinnovo completo della cantina. Abbiamo inserito nuove autoclavi per una vinificazione sempre più precisa e su misura. Recentemente sono anche stati installati dei vasi vinari in ceramica per la conservazione dei vini di riserva da impiegare nelle cuvée».

Una piccola rivoluzione portata avanti da un team tecnico coordinato da Stefano Ferrante e che comprende il giovane enologo Alberto Zilli affiancato a Leonida Fedrigo, responsabile produzione, e Tiziano Callegaro, addetto al coordinamento dei conferenti. Non ultimo, il supporto dell’agronomo Davide Granzotto e della consulenza di Uva Sapiens.

«Altro elemento di rinnovo - chiosa Lunelli - riguarda il rinnovamento dei differenti vigneti storici e una riorganizzazione dell’area di accoglienza».

Certamente il livello qualitativo dei vini ha subito una crescita: molti riconoscimenti, nazionali e internazionali, hanno testimoniato questa nuova era dello storico marchio del Prosecco. 

Quali sono i vostri progetti per il futuro?
«Intendiamo proseguire nel solco di quanto fatto nell’ultimo decennio, poiché proprio quest’anno cadono i primi dieci anni dell’acquisizione di Bisol1542 da parte del Gruppo Lunelli. Il nostro obiettivo è quello di raggiungere standard qualitativi sempre più elevati e un posizionamento di eccellenza. Desideriamo rappresentare al meglio tutte le sfumature del meraviglioso territorio di Valdobbiadene e della sua viticoltura eroica, completando alcuni importanti progetti nei vigneti simbolo di Bisol1542: Campea e Molera».

La tendenza dei vini no alcool o low alcool da Bisol1542 sono stati interpretati, fin da subito, con una versione di Prosecco - “I Gondolieri” - che attesta una minor gradazione alcolica da disciplinare: il mercato ha risposto bene a questa etichetta?


«Il mercato l’ha accolta con grande favore e ha suscitato molto interesse. È un vino che precorre i trend perché, con 10,5% di alcol, ha la minor gradazione alcolica ammessa dalla Denominazione ed è realizzato con l’utilizzo di mosto nella cuvée, con una minor aggiunta di zuccheri. Nonostante il grado alcolico più basso, è un Prosecco Superiore autentico che ben rappresenta il territorio; moderno, ideale per un consumatore sempre più attento alle tematiche legate alla salute e alla sostenibilità. Ha ricevuto importanti conferme anche dalla critica internazionale, che ne ha decretato la qualità con recensioni molto positive».

Molera è il Valdobbiadene Prosecco Superiore Extra Dry più premiato, un risultato di grande lavoro in vigna e in cantina: considera questo lo stile enologico di Bisol1542 per il futuro?
«
Con i nostri Prosecco Superiore vogliamo interpretare in modo “sartoriale” tutte le differenze dei vigneti d’origine attraverso un’enologia che elegge l’uva a protagonista assoluta di interpretazioni autentiche dell’annata, dei suoli e del territorio. Il Molera si distingue perché è stato creato solo con uve coltivate su suoli morenici delle colline Patrimonio dell’Unesco, dove le radici delle viti raggiungono facilmente gli strati rocciosi, donando al vino delicate note minerali, salinità e freschi sentori fruttati. È una perfetta espressione dello stile enologico di Bisol1542 e della vocazione del territorio di Valdobbiadene».

Milano - Cortina 2026: ci può svelare dei progetti che vi vedranno protagonisti?
«Milano - Cortina 2026 sarà un evento molto attrattivo e di grande visibilità. Il Consorzio del Prosecco Doc sarà partner dei Giochi e questo aiuterà sicuramente a rafforzare l’immagine e la notorietà internazionale del Prosecco con positive ricadute su tutto il comparto. Numerose competizioni si svolgeranno in Veneto e porteranno sul territorio una forte attenzione e, auspicabilmente, numerosi turisti, non solo nelle zone di gara. Pur non essendo coinvolti in progetti specifici, saremo sicuramente parte di questo appuntamento attraverso le attività di accoglienza in cantina e la presenza nei ristoranti, bar ed enoteche delle zone che ospiteranno i Giochi Olimpici, brindando all’italianità e alla tradizione del Veneto».


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

Cinzia Benzi

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Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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