«Bollicine sui Colli Berici, per andare controcorrente».
Così Marcella Biasin presenta Ca’ Rovere, l’azienda di Alonte in povincia di Vicenza voluta da suo nonno Bruno e nata con l’espressa volontà di mostrare come il territorio potesse offrire un grandissimo potenziale nella produzione di bollicine di grande finezza e qualità.
«Siamo un’azienda familiare sui Colli Berici, in un territorio di origine marina. Dieci milioni di anni fa, infatti, qui c’era il mare. Noi abbiamo voluto andare controcorrente e specializzarci in bollicine, in particolare con l’utilizzo di Garganega e Chardonnay».

Hanno puntato tutto sulla spumantizzazione con metodo classico
Cà Rovere nasce negli anni Ottanta, dalla volontà di
Bruno Biasin che con la moglie
Giuditta pianta le prime vigne. La prima svolta si è ha grazie ai figli
Ugo,
Sisto e
Alessia, e con il supporto dell’enologo
Walter Webber: alla fine degli anni ‘90 inizia l’attività di vinificazione. L’obiettivo era chiaro: valorizzare il terroir unico dei Colli Berici, sfruttando le proprietà minerali del terreno.
Negli ultimi anni l’ulteriore cambio di passo: in azienda sono entrati Matteo, Marco e Marcella. In particolare Matteo si occupa della vigna, Marco della cantina e Marcella della parte commerciale, oltre che dell’accoglienza in azienda e di comunicazione e marketing. Ognuno ha il proprio ruolo, ben definito: una squadra giovane e piena di voglia di fare.
«Stiamo cercando di portare innovazione, dopo il lavoro svolto dai nostri nonni e dai nostri genitori – spiega
Marcella Biasin – In vigna abbiamo cercato di applicare i concetti di viticoltura ragionata, mentre in cantina stiamo lavorando sugli affinamenti. Abbiamo 30 ettari di vigneto». Solo alcune vigne, però, vengono utilizzate per la realizzazione delle circa 35mila bottiglie annue dell’azienda.
Al momento sono sette gli spumanti in produzione, tutti rigorosamente millesimati per valorizzare oltre al territorio anche l’annata.
L’ultimo nato è lo
Spumante Metodo Classico Extra Brut Garganega 2021, l’unico che affina solo 24 mesi. Un vino molto immediato e fresco, che riesce a esaltare le caratteristiche fruttate e floreali della
Garganega.
Tra gli assaggi, anche il Brut Nature, 70% Chardonnay e 30% Garganega, affinamento di 48 mesi, annata 2017: un vino molto elegante, verticale e preciso, con un ottimo ingresso in bocca, che poi diventa ampio, con note fruttate che portano verso l’agrumato.
Il Brut, annata 2019, sempre 70% Chardonnay e 30% Garganega, riposa 36 mesi sui lieviti: si tratta di una bollicina molto duttile in abbinamento, ma soprattutto dalla grande bevibilità e piacevolezza.

I sei spumanti storici dell'azienda: manca solo la Garganega Extra Brut
La punta di diamante è sicuramente la
Cuvée del Fondatore, annata 2013. «In questo caso – spiega
Marcella Biasin - facciamo 9 anni di affinamento, le uve arrivano solo da una vigna vecchia, la pressatura è ancora più soffice, è una parte dello
Chardonnay passa anche in barrique». È un vino sicuramente molto più complesso al naso, con una grande ampiezza di aromi che passano dalla frutta, alla mandorla, alle erbe aromatiche. In bocca c’è una piacevole corrispondenza, data da una buonissima ampiezza ma anche da un’acidità da non sottovalutare, che lo rende pronto a essere abbinato a tutto pasto.
Ma in tutti questi vini di Ca’ Rovere, il filo conduttore è la sapidità, data proprio dai terreni dall’antica origine marina dei Colli Berici. La scommessa di andare controcorrente sembra proprio che sia stata vinta. Ora è importante continuare a puntare in alto.