30-08-2024
Una visione dall'alto delle Cantine Damilano a La Morra
Si parla spesso di valorizzare il territorio, ma in questo caso la scelta ben precisa di uscire prodotti distinti per ogni vigneto, o meglio, per ogni Cru, va nella direzione di andare a esaltare le singole caratteristiche specifiche di ogni zona.
Soprattutto negli ultimi trent’anni, la scelta di Damilano, storica azienda delle Langhe e precisamente di La Morra, è stata proprio quella di puntare sui singoli vigneti, per creare dei Barolo con un’anima precisa, ognuno con il proprio carattere.
La storia delle Cantine Damilano inizia addirittura nel 1890. Nel Comune di Barolo, è Giuseppe Borgogno, bisnonno degli attuali proprietari, a iniziare a coltivare e vinificare le uve di proprietà. L’attività poi venne presa in mano dal genero, Giacomo Damilano, che nel 1935 punta deciso sulla produzione e cambia il nome delle Cantine.
Guido, Mario e Paolo Damilano
Primo tra tutti il Cannubi, il Cru che è diventato il portabandiera delle Cantine Damilano: un vigneto storico, da sempre conosciuto per la sua capacità di conferire eleganza e longevità ai vini. Successivamente sono stati individuati altri Cru (ma forse è più giusto chiamarle Menzioni Geografiche Aggiuntive, come definito da qualche anno), in diverse zone delle Langhe da Barolo: Brunate, Cerequio, Liste e Raviole.
La cantina di affinamento dei vini
Ci troviamo di fronte a una realtà aziendale da 57,55 ettari vitati, con – ultimi dati alla mano – una produzione annua di 386.200 bottiglie annue, di cui 129.200 di Barolo nelle sue diverse espressioni.
Il vigneto di Cannubi
Il Barolo del Comune di Serralunga rispecchia pienamente l’anima della zona di provenienza, che si offre per dare vini dalla grande profondità ma che hanno bisogno magari di un maggiore tempo di affinamento. Così questo Barolo risulta un po’ più aggressivo e potente, anche se al naso ha dei piacevoli sentori balsamici. Un vino che ha bisogno di tempo per potersi esprimere nella sua massima potenzialità.
Il vigneto di Raviole
Ci si sposta a La Morra per il Barolo Brunate, altro Cru diventato sempre più importante negli anni: al naso ha una buona ampiezza, con note anche mentolate, mentre in bocca ha un buon equilibrio ma con un finale tannico tipico dei vini da lunghi affinamenti.
I vini degustati
Il Barolo Cannubi, come dicevamo, è il portabandiera di Cantine Damilano. E al sorso si capisce anche il motivo: al naso si ha una grande gamma aromatica, dal floreale al fruttato fino allo speziato, con tocchi di tabacco e cacao. In bocca è ampio e vigoroso, equilibrato, lungo e profondo.
Liste, infine, dal Comune di Barolo (unico campione dell’annata 2019), ha una buona intensità olfattiva, dove però il legno è ancora piuttosto percettibile, mentre in bocca è piuttosto asciutto e austero. Un vino intrigante.
Un'altra immagine del vigneto di Cannubi
L’annata è la 2015: il vino è di altissimo livello, con un naso intenso e avvolgente, ma anche estremamente elegante. Qui le note di spezia sono nette, e si aggiunge anche una parte balsamica, mentre la viola fa da compagna alla frutta rossa, come ciliegia e prugna. In bocca è una carezza: ricco e avvolgente, ben equilibrato, ma ancora con quei tannini finali che lo proiettano nel futuro. Un vino del quale ne aveva parlato recentemente anche Cinzia Benzi in questo articolo (clicca qui).
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Il progetto di interior design del nuovo Il Gramsci è stato curato dallo studio Cohesion di Torino
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo, dando voce a grandi blasoni, insomma delle vere e proprie istituzioni, ma anche a piccole aziende: tutto questo è In cantina.