13-07-2024

Cascina Penna Currado, ripartire dalle Langhe e dalla famiglia

Il progetto di Elena Penna e Luca Currado Vietti con i figli. «Sappiamo fare le cose in un modo solo, cercando di dare il nostro meglio»

Luca Currado Vietti ed Elena Penna insieme ai figl

Luca Currado Vietti ed Elena Penna insieme ai figli Giulia e Michele

Ripartire. E rilanciarsi. La storia di Elena Penna e Luca Corrado Vietti ha le radici ben salde nelle Langhe. Dapprima, per tanti anni, avevano portato avanti la Vietti di Castiglione Falletto. Nel 2016, invece, l’azienda è stata presa dal gruppo Krause, lasciando comunque Elena e Luca alla guida. Ma a inizio del 2023 si è avuta la separazione definitiva.

Dopo un anno esatto, nel gennaio 2024, l’annuncio della nascita di una nuova azienda: Cascina Penna Currado, con sede a Serralunga d’Alba. «Abbiamo deciso di staccarci definitivamente dalla Vietti – spiegano Elena e Luca – non c’era più unità di vedute con la proprietà. Poi abbiamo pensato di iniziare un nuovo progetto di famiglia, insieme ai nostri figli Michele e Giulia».

L'immagine simbolo utilizzata per le etichette

L'immagine simbolo utilizzata per le etichette

E proprio dai giovani è partito l’impulso: «Loro si dedicato al 100% a questo progetto – raccontano – Per noi è una ripartenza, anche se in realtà non abbiamo mai smesso. Nel 2018 abbiamo acquistato una cascina del 1554 a Serralunga d’Alba, all’ingresso del paese. Era un pezzo di storia da recuperare».

C’è sicuramente un po’ di lavoro ancora da fare: «Le prime vinificazioni le abbiamo fatte da un nostro amico, che ci ha concesso alcuni spazi. In questo 2024 dovremmo essere pienamente operativi».

I vigneti della nuova realtà 

I vigneti della nuova realtà 

«Per le vigne, siamo andati mirati su alcune zone, anche in vista del futuro – spiegano Elena e Luca – Abbiamo 13 ettari a San Sebastiano di Monforte, tra Dolcetto, Barbera e Nebbiolo. Lì il clima è più freddo, e in passato era difficile che le uve arrivassero a maturazione. Però abbiamo un microclima pazzesco, con una grande biodiversità, con i boschi e un laghetto. Fondamentali saranno la cura della terra insieme alla sperimentazione».

Il Barolo, invece, arriverà da Perno (frazione di Monforte) e Verduno, mentre entro la fine dell’anno sarà aggiunto un altro pezzo di vigna.

Al momento sono stati realizzati Dolcetto, Barbera, Langhe Nebbiolo, «ma poi usciremo con Timorasso e Nebbiolo d’Alba».

Le prime bottiglie prodotte

Le prime bottiglie prodotte

L’assaggio del Timorasso conferma che la volontà sia quella di realizzare vini con un’anima “tradizionale”, ma rivolti a un pubblico moderno: territorialità unità a freschezza e facilità di beva. Tra le sperimentazioni, anche il Dolcetto vinificato a acino intero con l’intenzione proprio di puntare sulle acidità. E la Barbera punta alla finezza, così come il Nebbiolo, mantenendo delicatezza nei profumi e struttura.

In conclusione, afferma Luca Currado Vietti: «Sappiamo fare le cose in un modo solo, semplice e umile, cioè, cercando di dare il nostro meglio, con credibilità, ogni giorno. Questa è l’unica strada che conosciamo per arrivare al traguardo». Guardando al futuro.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

Raffaele Foglia

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Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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