In una Piana Rotaliana ammantata dei colori autunnali, durante l’evento diffuso tra i comuni di Mezzocorona, Mezzolombardo e San Michele all’Adige, il Teroldego ha incontrato i vini dell’Etna: due giornate ricche di conferenze, degustazioni guidate e banchi d’assaggio con i produttori aperti a tutti, dagli appassionati agli specialisti del settore in occasione della terza edizione di Incontri Rotaliani, la manifestazione biennale organizzata dal Consorzio Turistico Piana Rotaliana Königsberg con l’associazione culturale Alteritas Trentino - Interazione tra i popoli, sotto la regia di Alessandro Torcoli, direttore della rivista Civiltà del bere.

La delegazione dei vini dell'Etna
Dopo Borgogna e Rioja, territori ospiti delle passate edizioni, questa volta il principe dei vini trentini è stato messo a confronto con bianchi e rossi dell’Etna che saranno presto Docg, culla di varietà come Carricante e Nerello Mascalese che negli ultimi decenni è stata in grado di crescere fino a diventare uno dei territori del vino italiani più apprezzati in questo momento:
«Conoscere altri territori dediti alla viticoltura e poter tessere nuove costruttive relazioni è l'obiettivo principale di questo progetto - sottolinea la presidente del
Consorzio Turistico Piana Rotaliana Königsberg Daniela Finardi - una due giorni entusiasmante dove si è respirata un’atmosfera molto positiva che ha permesso di avere anche una visione critica e ottimistica rispetto al percorso che abbiamo intrapreso come Consorzio Turistico per la valorizzazione dell’enoturismo e di tutto ciò che esso può trainare, come storia, tradizioni, economia, competenze, narrazione
».
L’iniziativa ha visto complessivamente la partecipazione di più di 700 persone ed è stata impreziosita dalla partecipazione di 8 produttori etnei di primissimo livello (
Barone di Villagrande, Benanti, Franchetti-Passopisciaro, Graci, Girolamo Russo, Masseria Setteporte, Terre Nere e
Distilleria F.lli Russo) che hanno affiancato 17 aziende rotaliane (
Breccia, De Vescovi Ulzbach, De Vigili, Donati Marco, Dorigati, Endrizzi, Endrizzi Elio e F.lli, Fedrizzi Cipriano, Foradori, Martinelli, Mezzacorona, Redondel, Rotaliana, Zeni Roberto e le distillerie Bertagnolli, Villa de Varda e Distillerie Trentine) durante la due giorni di dialogo e incontro all’insegna di wine talks, conferenze, banchi d’assaggio e masterclass guidate da
Stefania Vinciguerra, Cristina Mercuri, Fiorenzo Detti, Adua Villa, Alessandro Torcoli e
Aldo Fiordelli.

Alcuni momenti della manifestazione
Diversi anche gli esperti (Giampaolo Gravina, Massimo Zanichelli e Nereo Pederzolli) e gli ospiti (Maurizio Lunetta, Catherine Girard, Bertrand Gauvrit e Giulio di Vescovi) che hanno preso parte al wine talk della domenica mattina moderato da Filippo Bartolotta presso il teatro San Pietro di Mezzolombardo. Una "chiacchierata" ricca di stimoli che ha messo al centro il valore del territorio, della sua tutela e valorizzazione e da cui è emerso come fondamentale per il suo sviluppo il coinvolgimento delle comunità e la condivisione di valori quali il rispetto delle persone, dell’ambiente e del patrimonio culturale.
I territori dell’Etna e della Rotaliana sono stati al centro anche del dibattito del lunedì mattina in
Fondazione Mach, moderato dal giornalista
Pietro Bertanza di Co.Di.Pr.A., che ha visto la partecipazione di
Marco Stefanini (
FEM), di
Giovanni Marletta (agronomo di
Benanti), di
Fulvio Mattivi (FEM), di
Calogero Statella (enologo di
Terre Nere) e di
Luciano Groff (
FEM). La mattinata si è chiusa con le riflessioni sui rischi che i cambiamenti climatici ci costringono ad affrontare e sugli strumenti che i viticoltori e gli agricoltori in generale possono avere a disposizione per tutelarsi (illustrati da
Marica Sartori, Giuseppe Raimondi e
Andrea Berti).
L’iniziativa Incontri Rotaliani è nata dalla volontà di numerosi soggetti pubblici e privati di valorizzare la Piana Rotaliana quale zona vitivinicola d’eccellenza: questo angolo di Trentino “abbracciato” dalle montagne e solcato dal fiume Adige e dal torrente Noce è abitato dall’uomo sin dal Mesolitico e da più di due millenni vede la coltivazione della vite intrecciarsi alle storie degli abitanti degli attuali borghi di Mezzolombardo, Mezzocorona e San Michele all’Adige.
Dopo Borgogna 2019, Rioja 2021 e Etna 2023, gli organizzatori sono già al lavoro per la prossima edizione che sarà nel 2025.