Orschwihr è un villaggio di mille abitanti, circondato da vigneti e boschi. È uno dei tanti piccoli gioielli che vanno a comporre il panorama vitivicolo dell’Alsazia.
Una tappa del nostro piccolo viaggio di approfondimento dei terroirs d’Alsace è al Domaine Valentin Zusslin, con una piccola cantina-scrigno al centro del paese di Orschwihr. Qui i fratelli Jean-Paul e Marie Zusslin sono la tredicesima generazione della famiglia alla guida del Domaine: si tratta di una tra le prime aziende a credere nella biodinamica, fin dal 1997.

Marie Zusslin e la degustazione in vigna
I vigneti si distribuiscono, in sostanza, su due versanti, ma c’è anche una zona totalmente protetta dal progetto
Nature 2000, dove è vietato piantare vigne.
«Nella nostra area – spiega Marie Zusslin – il clima è mediterraneo, a 20-25 chilometri ci sono i due promontori del Grand Ballon e del Petit Ballon: i venti e le precipitazioni sono “fermati” dai Vosgi, e le piogge vengono così “deviate” verso la Germania. A livello di precipitazioni, abbiamo in media 450 mm all’anno, che è il dato più basso della Francia».

I vigneti del Grand Cru Pfingstberg
Un clima ideale per le vigne. «Le vigne sono piantate sulle pendici del
Bollenberg, sul
Clos Liebenberg Monopole, sul
Grand Cru Pfingstberg. Inoltre – sottolinea
Marie Zusslin - stiamo avviando un progetto particolare, piantando
Pinot Nero e
Sangiovese, in quanto abbiamo dei terroirs che, a nostro parere si prestano a questi vitigni. Abbiamo appena realizzato l’impianto, vedremo tra qualche anno…».
«Abbiamo 21 ettari vitati, tutti biodinamici dal 1997 anni, una strada che ha iniziato mio padre. Di questi, 2,5 ettari sono nel Grand Cru».

Marie Zusslin mostra i nuovi impianti appena realizzati
Ampia la gamma dei
Cremant, andando anche incontro a una sempre maggiore richiesta di bollicine da parte del mercato mondiale. Tra le varie referenze, il
Cremant di
Riesling, annata 2012 e dégorgement nel 2021, pas dosè e senza solfiti aggiunti, merita sicuramente una segnalazione: un naso profondo, dove emergono anche le caratteristiche aromatiche del Riesling, e di grande finezza. In bocca la bollicina è fine, e il vino si esprime soprattutto per una grande sapidità e lunghezza. «Per i
Cremant – sottolinea ancora
Marie Zusslin – facciamo una selezione delle migliori uve».
Riesling che è il protagonista assoluto della degustazione, con le tre versioni più importanti dell’azienda degustate, tutte nell’annata 2018. Il Clos Liebenberg Monopole rimane per lungo tempo ad affinare sur lie, solo in botti usate, e nasce da una selezione delle uve già in vigna. Il risultato è un vino dove il Riesling si esprime in eleganza, senza mai essere invadente, con piacevoli note di frutta che si uniscono a erbe aromatiche. In bocca è molto netto e verticale.
Il
Grand Cru Pfingstberg segue la stessa vinificazione, ma in questo caso cambia il terroir e l’età delle vigne, che sono degli anni Settanta. Sicuramente è il vino più importante e per certi versi austero lungo, molto profondo, con una maggiore concentrazione, e note marcate di agrume che si uniscono a un bouquet ampio e armonico. Al sorso il vino ha una grande lunghezza e, soprattutto, un enorme potenziale di affinamento.
Il Bollenberg, invece, arriva dall’altro versante dei vigneti, dove si registra una maggiore presenza di argille: è il vino più ricco e pieno, più d’impatto anche da un punto di vista dell’intensità olfattiva, e in bocca ha un maggiore spessore.