Il suo profilo Instagram recita “Dietro ogni bottiglia c’è una storia da raccontare” e Anais Cancino, origini messicane adottata dal nostro Bel Paese, è colei che attraverso The WineTeller narra sui social il mondo del vino. Un’autentica globetrotter. Sintesi femminile di simpatia e solarità. L’improvvisazione non le appartiene. Una laurea in Economia e Finanza conseguita, per un anno in Messico e per il resto del percorso di studi a Roma, non le ha impedito di conoscere l’amore della sua vita proprio in Sardegna. In effetti nel 2006, a sedici anni, sbarca ad Oristano per un anno di studi con il progetto Intercultura. Una liceale spensierata che incontra e conosce l’amore della sua vita, dal 2021 suo marito. Una storia fiabesca che svela l’animo di una donna caparbia, curiosa, intelligente e preparata sul tema vino. «Ho cominciato a interessarmi al mondo del vino quando avevo 19 anni - chiosa Anais - amavo fare viaggi enogastronomici accompagnata dalla mia famiglia che dal Messico veniva in Italia per vacanza. Ci spostavamo in Spagna e in Francia con rotte gourmet sempre accattivanti. Un risveglio incontenibile della mia curiosità per questo settore».
Quando ha capito che la sua passione stava mutando in una futura professione?
Sono laureata in materie economiche con un MBA in Francia che, in verità, mi ha fatto cambiare rotta di vita. Durante il mio corso di studi, a Parigi, ho conosciuto un giornalista di vino, che considero il mio mentore: mi invitava alle degustazioni guidate da lui e io ero estasiata a scoprire i segreti di quelle bottiglie. Ho avuto l’opportunità di degustare grandi vini francesi e me ne sono innamorata. L’Italia era nel mio cuore e il motivo di tornarci per approfondire i miei studi enoici faceva star tranquilla la mia famiglia che ha sempre appoggiato i miei desideri. Ecco la decisione, in seguito, di approfondire questo meraviglioso mondo. Mi sono iscritta all’AIS di Oristano fino a diventare sommelier e, subito dopo, approdai a Colorno per il Master Sommelier Alma-Ais.
Quando nasce WineTeller?
Nel 2016 proprio durante il Vinitaly. In quel momento ho deciso di aprire un profilo Instagram per raccontare le storie dietro ogni bottiglia di vino che assaggiavo, e, senza dubbio, che mi piacevano particolarmente. Non ho dubbi: ciò che rende questo mondo così affascinate e ogni vino così speciale è l’insieme di elementi che si identificano in ogni bottiglia: le persone, i territori e le storie. In quel periodo storico non erano in molti i millennial che iniziavano a parlare di vino digitalmente.
Cosa pensa delle signore del vino che lavorano nel mondo social?
Per quanto riguarda questo mondo sono convinta che ognuno abbia il diritto di esprimersi secondo il proprio stile e non mi permetto di criticare altri profili. Io, personalmente, ho deciso di non “sfruttare” la mia immagine fisica per lasciare il protagonismo al vino. Non volevo essere seguita per il mio aspetto ma per le storie di vino che raccontavo.
Considera un vantaggio, oggi, essere considerata tra le più affermate wine influencer- esperta di vino e comunicazione digitale?
Durante la pandemia il mio lavoro si è praticamente raddoppiato perché molte cantine che non utilizzavano i social, hanno dovuto cominciare a farlo. In effetti ho avuto più collaborazioni del solito. Poi in quel periodo scrivevo anche per una testata di enogastronomica, senza dubbio era più difficile narrare nei miei articoli i vini assaggiati a casa. Questo limitava il mio racconto di viaggio che è un grande valore aggiunto. Imparagonabile un wine tasting via Zoom confrontato con una visita ad una vigna e la scoperta di una cantina. In verità il 2020 mi ha fatto restare più tempo in Sardegna con il mio allora fidanzato e abbiamo preso la decisione di sposarci. Per fortuna siamo tornati a viaggiare e possiamo archiviare, con grande piacere, le degustazioni digitali.
Noi di Identità seguiamo da tempo Anais, abbiamo avuto il piacere di fare degustazioni insieme condividendo opinioni e punti di vista su quel produttore o sui vini: l’approccio WineTeller è focalizzato su vino, vitigno, etichetta, territorio. Comunicare con etica, estetica e un linguaggio anglofono. Andate oltre i pregiudizi e le apparenze e seguite questo profilo vi riserverà notizie da ricordare.