Perché il segreto è proprio amare la terra, darle una dedizione assoluta. La natura, poi, risponde con vini unici «che possono essere compagni del cuore di tutti». Ed è proprio così che questa nota azienda agricola piemontese descrive i suoi vini: «vini che non devono parlare a voce alta, non devono mostrare i muscoli, ma che possono essere dei compagni del cuore di tutti».
La storia dell’Azienda Agricola G.D. Vajra affonda le sue radici a cavallo degli anni settanta quando Aldo Vaira, torinese di origine e appena quindicenne, dopo un’estate trascorsa in punizione nella cascina dei nonni tra i filari delle colline di Barolo, si imbatte, non per caso, in quello che diventerà il suo destino: diventare un vignaiolo e creare una meravigliosa azienda a conduzione familiare. Inizia così di lì a poco, giovanissimo, a lavorare sui vigneti del padre Giuseppe Domenico (da qui l’acronimo G.D. insito nel nome dell’azienda), ampliando via via la superficie vitata portandola, negli anni, sino agli odierni 50 ettari.
Intuizione nelle scelte imprenditoriali e una indomita visione del futuro si profilano, fin dagli esordi, quali compagne fedeli che conducono Aldo, già nel 1971, a ricevere una delle prime certificazioni in Piemonte di viticoltore ecologico emessa da "Suolo e salute". Un pioniere, a tutti gli effetti, di quella che oggi ben conosciamo come l’agricoltura biologica.

Torino 1968: un piccolo Aldo Vaira
L’
azienda agricola G.D. Vajra nasce precisamente nel 1972 quando
Aldo, attraverso l’esperienza appresa dal nonno
Carlo e grazie ad un approccio scientifico acquisito frequentando la facoltà di Agraria, decide di non vendere più a "due lire" le sue uve ma di iniziare una produzione tutta sua. Sfruttando sapientemente la biodiversità dei terreni e la tipicità dei microclimi che si succedono durante le stagioni
Aldo riesce, negli anni, a coltivare accanto a Nebbiolo, Barbera e Dolcetto, anche varietà indigene quali Freisa, Moscato e introducendo, nella produzione, qualche outsider come il Riesling e il Pinot Nero. Complice e vincente risulta l’utilizzo della tecnica dell’inerbimento delle vigne che, praticato da ormai 50 anni consecutivi, preserva il suolo dall’erosione, permette di arearlo e rigenerarlo.

Barolo Bricco delle Viole
Emblema di
G.D. Vajra, nonché paradigma del climat, è il
Bricco delle Viole, uno dei principali cru per estensione del Comune di Barolo nonché il vigneto più alto e il più vicino alle Alpi rappresentate dal Monviso, la montagna simbolo delle valli cuneesi. Siamo infatti a circa 400 metri di altitudine sul livello del mare. Il suo nome deriva dalle viole che sbocciano su queste terre ogni primavera favorite dall’esposizione privilegiata verso sud. Qui il sole sorge prestissimo ad est donando energia alle vigne fino all’ultimo raggio, quando affonda ad ovest oltre le Alpi. Dalla combinazione naturale tra questa posizione soleggiata e la brezza che spira dalle Alpi nasce il
Barolo Bricco delle Viole G.D. Vajra, un vino caratterizzato da finezza e aromi brillanti.

Una delle vetrate progettate da padre Costantino Ruggeri
Nel 1989 la famiglia
Vaira costruisce la nuova e attuale cantina che ospita le vasche di fermentazioni di acciaio inox dove i vini vengono tenuti a temperature controllate e successivamente, quelli rossi, passano nelle botti dove svolgono la seconda fermentazione (chiamata malolattica) che è spontanea. L’affinamento si svolge, infine, nelle botti grandi di rovere. Particolarità unica e singolare di questa cantina che sorge nella frazione di Vergne a pochi chilometri da Barolo, sono le vetrate progettate e costruite da padre
Costantino Ruggeri, uomo di fede e amico di lunga data della famiglia
Vaira, nonché pittore e scultore francescano ideatore e costruttore di una trentina di chiese. Le vetrate della cantina, che ricordano, in effetti, quelle di una cattedrale donano all’ambiente un’atmosfera luminosa e al contempo solenne: rappresentano fiori e frutta del territorio e, iconicamente, alcuni dei vini prodotti dall’azienda
Vaira come il Barolo Bricco delle Viole, l’Albe, il Dolcetto, la Barbera d’Alba, la Freisa Kyé, il Langhe Bianco, il Riesling renano. Il tutto creando un rapporto di perfetta simbiosi e dialogo tra l’uomo e la Natura.

Giardino in stile orientale all’interno della cantina
Altra peculiarità della cantina è la presenza di un giardino in stile orientale racchiuso in un cavedio a cielo aperto e delimitato da vetrate che vuole trasmettere il messaggio che i dettagli esistono già tutti in natura. Il carattere artistico della cantina, però non finisce qui: và ricordato infatti anche
Gianni Gallo disegnatore e incisore, conosciuto come "l’artista". Un altro caro amico della famiglia
Vaira che ha creato e disegnato le etichette dell’intera gamma di vini che producono. Con le sue etichette, ispirate al microcosmo naturale delle colline sulle quali è nato, a Dogliani,
Gallo ha accompagnato e raccontato, con tratti semplici e vibranti, oltre quarant’anni di produzione agroalimentare di Langhe e Roero.

Etichette disegnate da Gianni Gallo
Da alcuni anni ormai, a portare avanti l’azienda di famiglia, fianco a fianco ad
Aldo e
Milena Vaira ci sono i figli
Giuseppe (1985),
Francesca (1987) e
Isidoro (1990). Come sostiene lo stesso
Aldo Vaira: «non c’è nulla di più bello e importante del fare squadra e del vedere i figli che continuano il tuo lavoro». Un lavorare, che come ci racconta
Francesca, è uno degli insegnamenti di mamma
Milena, «deve essere un lavorare con scienza e conoscenza». Un binomio che se da un lato racchiude, ovviamente, gli importanti aspetti che derivano dal saper fare tecnicamente il vino, dall’altra ci ricorda come siano imprescindibile l’aspetto umano, l’amore per il territorio, il rispetto delle uve, la valorizzazione della ricchezza che la natura ci offre.

Aldo e Milena Vaira con i figli Giuseppe, Francesca e Isidoro
E in questo la famiglia
Vaira è un fiore all’occhiello tra le cantine delle Langhe, una famiglia per cui la bellezza e l’amore per ogni singolo dettaglio sono gli ingredienti semplici e autentici dei loro successi e che permettono di dar vita a vini eccellenti capaci di esprimere la vera essenza enologica delle terre piemontesi e che, come la famiglia stessa sostiene, «hanno l’identità e la personalità che vorremmo ritrovare in ogni bicchiere sulla nostra tavola».
Az. Agr. G.D. Vajra
Via delle Viole, 25
Barolo (Cuneo)
+39.0173 56257