Il Piemonte rappresenta fieramente una lunga storia, così come molte nuove sfide da affrontare. Lo fa, ad esempio, con i vini Travaglini, capaci di intrecciare un dialogo fitto con i piatti del ristorante Alibi di Novara. Più protagonisti che mai, quando si tratta di sua maestà il risotto, dove i due protagonisti di questa conversazione si incontrano più orgogliosamente che mai.
Un percorso di gusto e narrazione che si vuole portare avanti nel locale novarese, lanciato da Renato Stella. Un ristorante ricco di suggestioni cinematografiche nel suo look, ma radicato nella sua città e nelle esplorazioni che aiutano portare gli appassionati (e non solo) ad approfondire la conoscenza dei sapori e la loro impronta culturale.
Non si poteva che partire in casa, dunque, con un’azienda piemontese e vicina come la
Travaglini, nata dall’esperienza di
Arturo già impegnato a produrre Gattinara nel 1958 e poi dal figlio
Giancarlo. Oggi portano avanti questa bella storia di famiglia
Cinzia e il marito
Massimo Collauto e già si è affacciata con passione la nuova generazione.

Fonduta di toma di Maccagno, con nocciole croccanti piemontesi e tartufo
Tutti schierati alla degustazione all’
Alibi, felici di poter incarnare questo incontro mettendoci oltre che i prodotti la faccia e la storia, i ricordi e i progetti. L’inizio è stato nel segno delle bollicine con il
Nebolé metodo classico che ha accompagnato la
Fonduta di toma di Maccagno, con nocciole croccanti piemontesi e tartufo.

Riso “Golo Dop” al Gattinara
Una celebrazione del Piemonte, appunto, proseguita con lo chef executive
Paolo Zamperetti, che si è cimentato nel cooking show clou della serata, la preparazione del riso “Golo Dop” al Gattinara. In abbinamento un
Gattinara 2016. Un’etichetta dedicata con particolare intensità alle radici dell’azienda e ai primi passi di
Arturo, con la bottiglia resa famosa proprio dal nonno. «Un piatto tipico di Gattinara, realizzato qui a Novara ci fa tanto piacere – ha osservato
Cinzia Travaglini – il riso nasce nell’acqua ma muore nel vino».
Premio personalità al
Gattinara Docg Tre Vigne, scelto per i secondi piatti. Un’annata 2013 che esprime nel carattere tutta la rocciosità e mineralità del terreno. Quattro anni di affinamento in botti di rovere per le uve Nebbiolo di tre vigneti storici di Gattinara, questo vino accarezza lo sguardo con l’intensità del suo rosso granato e poi l’olfatto con sentori di frutta e note balsamiche, arrivando a una struttura e una persistenza notevoli.

Toma di Macagno, cioccolato fondente e panna cotta
Infine il
Sogno dedicato a
Giancarlo, un progetto sbocciato nel 2004 con le uve lasciate appassire per un centinaio di giorni su graticci, a temperatura naturale e ventilata. Missione eleganza per narrare tutto ciò che si sa essere e ciò che ancora si vuole mostrare in futuro, fedeli a se stessi e alla capacità di osare. In questo caso l’abbinamento è avvenuto con un tris di assaggi a conclusione della cena: toma di Macagno, cioccolato fondente e panna cotta.