In lingua slovena "Polje" significa campo coltivato. E’ partendo dall’ immagine di questa terra carsica modellata dalle doline che i patron Stefano e Luigi Sutto ci accompagnano in un viaggio virtuale nell’estremo lembo orientale del Friuli Venezia Giulia, ai confini con la Slovenia, terra di rara bellezza. Qui la viticoltura è d’eccellenza e si esprime al meglio grazie alle pratiche agronomiche ed enologiche che i fratelli Sutto hanno introdotto nelle Cantine Polje, a Novali di Cormons, nel cuore del Collio Goriziano.
Dal 2015 nel gruppo Sutto Wine, queste cantine circondate da 12 ettari di vigneti, di circa 30 anni d’età, esposti a sud e vendemmiati a mano, testimoniano la generosità di un territorio vocato ai grandi vini. Qui si ritrova il fascino discreto di una bellezza senza tempo tra gli ordinati filari di Ribolla, Friulano, Sauvignon, Chardonnay, Pinot Grigio, Pinot Bianco, Cabernet, Pinot Nero.

E’ ancora una volta la cura dei dettagli che fa la differenza: coltivati come giardini all’italiana i vigneti di
Polje si suddividono in 5 diverse microzone dove il terreno è il fil rouge che li accomuna, ma esposizione al sole, ventilazione e umidità sono diverse e ogni anno regalano piacevoli sorprese all’assaggio. A fare da quinta a questo anfiteatro naturale è il Bosco di Plessiva, che compenetra in parte la proprietà, dove la natura si esprime in tutta la sua spontaneità a rimarcare il forte legame tra uomo e terra.
Terreno e clima i due must di
Polje: il primo ricco di carbonato di calcio che regala mineralità e aromaticità alle uve, il secondo grande alleato a difesa dei venti freddi delle Prealpi Giulie e pronto ad accogliere le correnti dell’Adriatico che mitigano l’aria. Protagonisti indiscussi del brand
Polje i bianchi autoctoni Ribolla e Friulano, prodotti nella continua ricerca di un migliore equilibrio, un impegno premiato dal mercato italiano e internazionale con le 45.000 bottiglie vendute annualmente.
Il viaggio virtuale lascia spazio a un viaggio reale nel gusto in cui
Gianni Fabrizio, autore della
Guida Vini d’Italia 2017 Gambero Rosso, è nostra guida d’eccezione.
Iniziamo con una
Ribolla Gialla del Collio DOC, un vitigno autoctono che con ogni probabilità deriva dalle uve Robola dell’isola greca di Cefalonia, portato tra le colline friulane ai tempi della Serenissima. Vitigno storico sia del Collio italiano che di quello sloveno, è il vino del futuro e vero protagonista di questo territorio. Di alta acidità e contenuto tenore zuccherino, sprigiona un aroma floreale che ricorda l’acacia, con note di frutta gialla matura, mela verde e pera. Sapore asciutto e fragrante, si fa notare per la sua elegante mineralità. E’ un vino molto armonico e di buona persistenza che rivela l’essenza della finezza del Collio. Un tempo vino dei poveri, ora vino blasonato.
Continuiamo con un
Collio DOC Pinot Grigio, la new entry della linea
Polje. Il suo profumo rivela note di nocciola che incontrano quelle floreali di camomilla e glicine e una leggera sfumatura di erbette di campo. A riconferma della sua intramontabile classe è la vivace mineralità unita a un sapore pieno. Vino equilibrato, secco e di grande personalità.
Segue un
Collio DOC Friulano armonico e raffinato con leggero retrogusto di mandorla. Del suo nome delle origini - Tocai - che identificava i bianchi di pianura, conserva intatta la leggerezza. Oggi si definisce semplicemente Friulano. Dal profumo intenso di fiori d’acacia accompagnato da sottili note burrose e agrumate, ha un sapore asciutto, buona acidità e un’intensa persistenza.
Chiudiamo la degustazione con un
Collio DOC Sauvignon. Nasce da un grappolo piccolo che viene colto nel momento in cui le sue caratteristiche di acidità sono ancora integre, è un’uva aromatica che si lascia riconoscere per i suoi aromi insoliti. Dai profumi intensi con sfumature di frutto della passione, pesca, salvia e ortica, è un vino fresco e ricco di corpo, dal retrogusto lievemente vegetale e una persistenza fine.

La degustazione condotta da Gianni Fabrizio, ella Guida Vini d’Italia 2017 Gambero Rosso
La degustazione continua alla raffinatissima tavola del
Mandarin Oriental con la regia del bistellato
Antonio Guida. Il suo signature dish
Cavolfiore con salsa di latte di mandorla, succo di yuzu e frutti di mare esalta la
Ribolla Spumante Brut, vino di marcata mineralità e dal perlage fine e piacevolmente cremoso.
Continuiamo con un altro piatto cult, il
Riso in Cagnone con verdure, Maccagno e polvere di lampone seguito da un
Filetto di manzo con indivia brasata e salsa al vino rosso abbinati a un
Collio DOC Rosso, con note di frutti rossi e sfumature vegetali di ortica, piacevolmente tannico.
Grandi vini e grande cucina a rimarcare il claim "La qualità prima di
Sutto". Tre generazioni di agricoltori e imprenditori hanno fatto crescere la tradizione vitivinicola di famiglia attraverso la selezione di nuovi terreni non solo nel Collio Goriziano, con il brand
Polje, ma anche nel territorio di Valdobbiadene, con il brand
Batìso, oltre al tradizionale vino di famiglia a marchio
Sutto nelle terre di Campodipietra.
E se bere bene significa stare bene, fedele alla sua filosofia di vita, la famiglia ha fatto anche del cibo e dell’ospitalità due driver di crescita. Oggi
Sutto è
SuttoInn,
SuttoFood,
SuttoWine. Il Collio Goriziano è approdato anche a Milano con la recente apertura di
SuttoWine in Viale Gorizia 18, zona Navigli, per far vivere una "SuttoExperience" all’ennesima potenza.