08-12-2024
Una doppia coppia fa grande la cucina di Isernia e dintorni: a sinistra quella formata dagli chef Pasquale De Biase e Anisia Cafiero all'Ausa, nel capoluogo; a destra la chef Stefania Di Pasquo e il dominus di sala Tomas Torsiello alla Locanda Mammì di Agnone (Isernia)
«Isernia? No, non ci sono mai stato». Oppure: «Isernia? Uhmmmm… Ma dov’è?». Un gioco che avevo inventato prima della mia partenza per il Molise, in pratica chiedevo ad amici e conoscenti se conoscessero questo capoluogo di provincia - 20mila abitanti quindi non certo una metropoli, perdipiù un po’ sfuggente perché lontano dalle direttrici di traffico Nord-Sud - aveva fornito il seguente risultato: nessuno, tra decine di persone, aveva avuto modo di visitare la città, se non Stefano, il mio carrozziere di fiducia: «Isernia? La conosco. È carina, ci sono stato anni fa a suonare quando facevo anche il batterista in una band».
Isernia è invero più che carina, con la sua Fontana Fraterna, la Cattedrale, il preservato centro storico che racchiude un’identità salda, la gente e le botteghe, lo struscio e il caffè in piazza, una dimensione di tranquillità spontanea che s’accorda con il territorio prospicente, giacché l’abitato “è custode di bellezze naturali ancora intatte e di testimonianze significative di una lunga storia di civiltà” disse l’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel conferirle la Medaglia d'oro al valor civile. Proprio sulle bellezze naturali occorre soffermarsi: è infatti, tra i 112 capoluoghi del nostro Paese, quello “più naturale”, ossia quello che è riuscito a mantenere meglio un ambiente ricco di biodiversità.
AUSA
La sala dell'Ausa
Dettagli dei tavoli all'Ausa
Anisia Cafiero e Pasquale De Biase
Orzo, biete, mela verde e mandorle: orzo bio mantecato in crema di bietoline verde, pasta di mandorla, estratto di mela verde, maggiorana fresca. Foto Tanio Liotta
Cappelletti, zucca, ricotta e aglio arrostito: cappelletti di semola rimacinata bio, ripieni di ricotta di bufala campana, estratto di zucca delica, crema all’aglio arrostito, olio al dragoncello, liquirizia. Foto Tanio Liotta
Patata arrosto, nocciola, yogurt, menta e caffè: patata in tre passaggi (al vapore, fritta e alla brace), pasta di nocciola, melassa di caffè e yogurt greco, olio alla menta ed estratto di patata (dagli scarti). Foto Tanio Liotta
Cipolla, pane, papacella e basilico: è una fusione tra Campania e Molise. Classica genovese di Napoli, salsa al basilico, pane di recupero tostato in forno con papacella napoletana. Foto Tanio Liotta
Gelato alle foglie di fico, mirtilli e granola: con le foglie si ottiene un estratto per il gelato, con gli scarti un olio verde che va a condire. Foto Tanio Liotta
LOCANDA MAMMÌ
La brigata di Locanda Mammì
A conti fatti, il Locanda Mammì – di questo locale stiamo ora parlando, come avrete intuito - è in assoluto il primo ristorante della storia a ricevere la stella nella provincia di Isernia, il quarto in regione da sempre, dopo un vuoto di quasi tre lustri.
Locanda Mammì
Un signature di Locanda Mammì: Tortelli, mandorla e brodo di aringa affumicata (omaggio a Niko Romito)
Un altro classico della Di Pasquo: Agnello, cime di rapa e arachidi
Esito: ci era (ci è) tornata la voglia di ripartire per il Molise. Ancora.
Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo? La meta è comunque golosa, per Carlo Passera
di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
I sei relatori di Identità di Formaggio, appuntamento realizzato in collaborazione il col Consorzio del Parmigiano Reggiano, sabato 22 febbraio 2025, Sala Emerald 1. Riccardo Gaspari, Paolo Griffa, Andrea Antonini, Anisia Cafiero e Pasquale De Biase, Fabio Abbattista e Massimiliano Mascia CLICCA QUI PER IL PROGRAMMA COMPLETO DI IDENTITA' MILANO 2025
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Risotto, ortica, kefir ed erbette di campo è il Piatto della bella stagione di Stefania Di Pasquo, chef del ristorante Locanda Mammì, ad Agnone (Isernia)
Una tavola imbandita con alcune delle specialità di Locanda Mammì, eccellenza molisana
Gita fuoriporta o viaggio all’estero? La meta è comunque golosa. Lo è perlomeno per il nostro Carlo Passera, alias Carlo Mangio. Un cibo succulento le sue parole, che stimolano curiosità e salivazione, pensieri limpidi, tanta sostanza per una delle penne più interessanti del panorama gastronomico nazionale