Ortisei, anno 1923. C'è da provare a immaginarselo, Antonio Demetz, tutto pensieroso. Chissà se e quante volte si confrontava con la moglie Anna, se i due condividevano i progetti, se ragionavano insieme, oppure se lui si teneva tutto per sé. Perché gli era frullata un'idea un po' strana, ad Antonio. C'era questa cosa in valle, una novità, o per meglio dire una cosa relativamente recente: il turismo. Gente, ossia forestieri che salivano qui a Ortisei, a volte ancor più su fino a Selva di Val Gardena, per sciare d'inverno. Ma ancor prima erano stati gli appassionati d'alpinismo, d'estate, a iniziare a frequentare la zona, pionieri furono quelli del Club Alpino austro-tedesco - DÖAV, addirittura alla fine del secolo precedente. Visto l'andazzo, nel 1902 era già stato stampato il primo libretto riguardante i monti attorno, la Guida della Val Gardena; c’era anche un collegamento fisso con cavalli da Ponte Gardena fino a Plan e così pure un orario ufficiale del Servizio Posta e Passeggeri. Le prime gare di sci erano avvenute nel 1908, organizzate dal neo-costituito Club degli slittini della Val Gardena. Insomma, s'assisteva a un fermento: certo mancava ancora tanto, quasi tutto: il primo impianto di risalita è degli anni Trenta, due "slittovie", al Costabella e al Ciampinoi, che altro non erano se non slitte a 12 posti trainate da funi. La funivia Ortisei-Alpe di Siusi sarebbe arrivata solo nel 1935, quasi in contemporanea con la prima scuola di sci... Ma sembrava comunque uno sviluppo interessante, questo del turismo, in una valle di contadini poveri, di boscaioli piegati dalla fatica.

Nella hall, proprio dietro al ricevimento, i ritratti di Anna e Antonio Demetz
Antonio Demetz acquistò una casa privata e la trasformò in una piccola pensione: pensava infatti che offrire a tutte queste persone ospitalità e alloggio potesse rivelarsi davvero un buon business. Aveva ragione.

Evoluzione del Gardena nei decenni
Oggi la Val Gardena dispone di 175 km di piste da discesa, 83 impianti di risalita e 115 km di piste da fondo. È un "brand turistico territoriale” a livello internazionale, per dirla con l'Istat, al pari di altre aree del Paese come il Lago di Garda, la Valle d’Itria, le Langhe, le Cinque Terre, il Salento. E quella pensioncina che
Antonio Demetz avviò nel 1923, dunque esattamente un secolo fa, è diventata un hotel iconico, col nome di
Gardena: il primo a fregiarsi delle cinque stelle a Ortisei, dal 2003; e membro dall'anno successivo del prestigiosissimo circuito internazionale
Relais & Châteaux, in Sud Tirolo ci sono solo altri due affiliati, il
Castel Fragsburg a Merano e il
Terra in Val Sarentino.

Il Gardena dispone anche di una bellissima spa, chiamata Anais. Nelle piscine ci si rilassa nell’acqua tiepida per poi scaldarsi al tepore della sauna finlandese oppure tra i vapori aromatici del bagno turco e della biosauna. Per le signore, la ladies-only spa propone un bagno di vapore e biosauna. L’elegante design contemporaneo caratterizza tutta l’area benessere. Un menu di trattamenti e massaggi rende il soggiorno ancora più speciale
Il bello è che la proprietà del
Gardena non è mai cambiata: o per meglio dire, è sempre rimasta all'interno della famiglia
Demetz e dei suoi eredi, prima
Annamaria Demetz Bernardi, oggi il nipote di nonno
Antonio, ossia
Hugo Bernardi: ne ha rilevato la gestione nel 2000 insieme alla moglie
Cinzia e già nella primavera del 2001 ha deciso un completo rinnovamento della struttura, l'edificio allora esistente è stato demolito e ricostruito nel tempo record di nove mesi.

Chicco Cerea con Reimund Brunner, Egon Perathoner e la squadra dell'Anna Stuben: lo chef tristellato sarà protagonista di un quattro mani, venerdì 20 ottobre. È uno degli appuntamenti inserito nel cartellone dedicato ai festeggiamenti per i 100 anni del Gardena
Oggi così l'
Hotel Gardena festeggia i suoi primi 100 anni con una serie di appuntamenti che sono partiti l'8 e termineranno il prossimo 21 ottobre. Venerdì prossimo, ad esempio, è in programma una cena speciale, un quattro mani che vedrà come ospite
Chicco Cerea, del
Da Vittorio di Brusaporto (Bergamo). E non è un caso: al
Gardena hanno sempre prestato molta attenzione alla soddisfazione del palato dei loro ospiti. Il ristorante gourmet dell'hotel, che si chiama
Anna Stuben, è una chicca, due salette intime foderate di legno. Lì protagonista è lo chef
Reimund Brunner, classe 1976 da Velturno, già con
Horst Petermann al
Petermann’s Kunststuben vicino a Zurigo,
Hans Haas al
Tantris di Monaco ed
Herbert Hinter allo
Zur Rose di Appiano. È molto timido
Reimund, e tale disposizione d'animo si riflette anche sulla sua cucina: che è lineare, legata al territorio, pulita, godibile per quanto a volte fin troppo introversa. Potrebbe osare di più, lo chef, sia dal punto di vista tecnico che gustativo, mancano dei picchi di sapore: ma i suoi piatti sono piacevoli, e poi l'intera esperienza gastronomica è comunque arricchita dal brio dell'alter ego/opposto di
Reimund, il sommelier
Egon Perathoner, classe 1985 da Selva. Bravissimo, parlantina effervescente e gran conoscenza dei vini di tutto il mondo (qui la cantina è importante, con tante seduzioni), è un maestro nel far sentire a proprio agio il commensale e poi il
Gardena per lui è come casa, vi lavora dal dicembre del 2007, insomma sa bene come gestirvi l'accoglienza.

Reimund Brunner ed Egon Perathoner
Nei nostri assaggi: eccellente la
Mousse ai finferli, cozze e chips di topinambur, incontro terra-mare molto equilibrato; interessantissima la chips di barbabietola caramellata negli
Spaghetti di barbabietola, insalata di quinoa, crema di yuzu, latticello di capra, salsa di barbabietola, olio al prezzemolo; suadente e golosa la texture degli
Gnocchi di patate, purea di zucca fermentata, fonduta di formaggio di malga del Genussbunker, paprika affumicata, chips di patate viola... Molto buono anche il pane, ottimi i crackers, mentre sui grissini c'è ancora da lavorare un po'.

L'attuale Anna Stuben. Foto Fiorenzo Calosso
Un'ultima annotazione, ma importante: poiché al
Gardena non si fermano mai, nel 2024 inizieranno i lavori per un'
Anna Stuben completamente nuova, in un edificio attiguo all'attuale. Il ristorante sarà ancora più bello, tutto in legno e vetro, con tavoli tondi e una cucina ampia, oggi
Brunner deve destreggiarsi in spazi angusti. Apertura prevista: dicembre 2024.
E ora i piatti che abbiamo gustato, le foto sono di Tanio Liotta.

Appetizer. Qui Pane alla cipolla con caviale e crème fraîche. Poi Radice di prezzemolo con salsa bernese; Taco di quinoa con purea di cavolo rosso; Anguilla affumicata con gel al limone; Smoothie al finocchio, mango e fieno

Mousse ai finferli, cozze e chips di topinambur

Trota iridea del Trentino, la sua pelle croccante, radicchio, terra di senape, fondo affumicato, caviale di trota

Spaghetti di barbabietola, insalata di quinoa, crema di yuzu, latticello di capra, salsa di barbabietola, olio al prezzemolo

Gnocchi di patate, purea di zucca fermentata, fonduta di formaggio di malga del Genussbunker, paprika affumicata, chips di patate viola

Cavatelli, gremolata mediterranea, ragù di agnello della Val di Funes

Entrecôte dry aged, melanzana, crema di paprika, croissant di patate. La carne di manzo, fornita da Hannes Mair a Terlano, è stata fatta maturare per otto settimane nella cioccolata liquida

Dopo il predessert (Gelato ai mirtilli rossi, crema di lime e mandorle) ecco il dolce principale: uno "Strudel" di mele, nuova versione, composto da mela grigliata, caramello e gelato allo shiso