Francesco Stara ha una bella responsabilità. Che parte da queste parole:
Cucina: sostenibile, circolare, etica. Era ed è la nostra missione quando abbiamo avviato il nostro progetto ristorativo. Eppure, davanti a questo intento e più in generale davanti ai cambiamenti del nostro pianeta, ogni giorno ci poniamo mille domande. Quanta strada abbiamo ancora da fare per migliorarci perché le nostre azioni impattino il meno possibile sull'ambiente che ci ospita?
Tanta. Tantissima.
Però è importante sapere che l'impegno verso la sostenibilità e tutto ciò che comporta è una presa di coscienza che esula dalla perfezione. Si basa sulla consapevolezza. Non è una gara a chi è più bravo a evitare la plastica, a mangiare stagionale, a evitare gli scarti. Vorremmo dirvi che siamo bravissimi, ma non sarebbe vero. Facciamo il nostro studiando, provando a trasmettere ciò che sappiamo e abbiamo imparato. Proviamo a raccontare qualcosa a cui teniamo, ma non c'è nessuna sfida all'essere green. La sostenibilità è un atto di coscienza verso sè stessi e verso chi ha percorso la nostra strada prima di noi e ci ha permesso di essere qui, su questa terra, oggi. Tutti, proprio tutti, possiamo assumere quest'impegno a piccoli passi.

Dato che la sostenibilità è diventata un abusato mantra, andiamo nella struttura ristorativa che ce l'ha nel dna, senza finzioni, da sempre:
Fradis Minoris. Siamo davanti alla
Laguna di Nora, vicino a Pula (Cagliari), in un contesto naturale unico: una "fattoria blu" dove le acque dolci del Rio Arrieras s'incontrano e si mescolano con quelle salate del mare creando un ecosistema naturale nel quale vivono pesci e uccelli e crescono alghe ed erbe con sapori speciali.
Si lascia l’auto al parcheggio davanti alla chiesetta del XII secolo dedicata a Sant’Efisio e si cammina su una striscia di terra, più o meno 400 metri, con a sinistra il mare e la laguna a destra. Il panorama comprende le colonne delle ville e delle terme dell’antica Nora, con l’aria salmastra, i profumi della vegetazione selvatica della laguna e i richiami degli uccelli, alcuni rari, come il gabbiano corso. Il Fradis Minoris ha la cucina a vista, gli arredi contemporanei ed ecosostenibili sono costruiti con materiali riciclabili. La sala è quasi sull’acqua e dai tavoli lo sguardo spazia tra mare e cielo, sul davanti Nora e la torre aragonese, e di lato uno spicchio di laguna. Il menu viene fatto dopo il rientro della barca del pescatore Mario e dei pescherecci locali e nel rispetto del ciclo naturale i pesci sono pescati con sistemi tradizionali.

È quest'ultima un'attività economica sostenibile, che non impoverisce le risorse e contribuisce a salvaguardare l'ambiente nel rispetto del ciclo naturale dell'ecosistema. Attorno al ristorante si è creato un intero polo dedicato alla natura, un
Parco lagunare con il
Centro di educazione ambientale e poi persino un
Centro recupero cetacei e tartarughe marine, gestito da biologi che lavorano per accogliere, curare e riabilitare esemplari spiaggiati o in difficoltà: vero e proprio "ospedale" di 250 mq dotato di 10 vasche che consentono l'accoglienza e il trattamento riabilitativo di animali anche di notevoli dimensioni e per tempi molto lunghi di degenza. E poi ancora: un lab didattico, un museo dei cetacei, la possibilità di effettuare escursioni in canoa nella laguna o snorkeling in mare...
Dicevamo:
Francesco Stara, sassarese classe 1987, ha una bella responsabilità. Che non è solo quella di cucinare, peraltro benissimo (il suo curriculum parla per lui, tante esperienze in giro per il mondo, a Londra, Sao Paulo, St. Barth, Halifax, Sydney, Dubai... Poi la decisione di tornare in Italia, nel 2020, e di scegliere il
Fradis Minoris). Ma qui a Nora preparare piatti buoni non basta: bisogna operare avendo sempre in mente il contesto unico in cui si lavora, la straordinarietà di un'impresa
total green, l'obbligo insomma di trasporre in cucina quanto sta attorno. Non solo con l'utilizzo dei prodotti, ma poi nell'esito delle preparazioni: trasmettere al commensale il senso del tutto.

Degustazione di uova di granseola a diversi stadi di maturazione: quelle rosse sono più "giovani", quelle scure sono invece poco prima della deposizione. Cambia consistenza e gusto

Al centro una ricotta di latte di pecora con gonadi di pesce e alghe, da gustare con una sapa di miele, spezie e arancio. Attorno, da sinistra e in senso antiorario: prosciutto di muggine affumicato, salsiccia di polpo, lardo di seppia, bottarga di muggine. Arriva anche il pane di farine bio macinate a pietra, 50% farro integrale e 50% farro bianco. C'è anche la pita nel cui impasto, invece dell'acqua, è usato il kefir. E i grissini con una piccola percentuale farina di canapa e olio aromatizzato alle foglie di fico

Nel piatto vari assaggi da condividere: pomodorino di Pula marinato, buridda maison (gattuccio, i suoi fegati, prezzemolo, aceto, noci), terrina di pesce con maionese al limone nero, cozze in scabecciu, bon bon di fegatini di pesce con marmellata di cipolla rossa

Assaggi di mare: prima, senza foto, tre piattini con trippa di scorfano con chips al Fiore sardo; patata al bbq nappata con teriaki di lische di pesce; pardulas con ragù di teste di pesce. Qui sopra invece: pasta d'alghe, ostrica di Tortolì affumicata; panna cotta all'ostrica con crumble all'asparago di mare e inula (nella conchiglia); infuso di inula, salicornia, asaparago selvatico e tè Matcha con spuma di ostrica
Impresa difficile ma
Stara ci riesce benissimo. I suoi piatti hanno un'anima, ogni portata è una sorpresa felice, a partire dall'iniziale degustazione di uova di granseola a diversi stadi di maturazione, proseguendo coi salumi di mare, con le varie declinazioni delle ostriche di Tortolì...

Sa ramadura: è un rito che caratterizza la festa di Sant’Efisio del 1° maggio. Un omaggio di fiori ed essenze odorose che creano un tappeto ricchissimo e coloratissimo sul quale passano il cocchio del Santo e i suoi devoti. In onore di questa tradizione, nel menu del Fradis Minoris è un piatto composto da più di 30 ingredienti, tra varietà di vegetali di stagione, foglie, fiori selvatici, erbe spontanee e alghe marine. Sotto una crema di caprino e una pasta di zenzero e lenticchie

Gambero rosso e gambero gobbetto marinati con polvere di plancton, alghe, piante della Laguna e uova di gambero gobbetto. Il fenicottero è composto di caramello di gambero realizzato con le teste. A parte un katsu sando di gambero rosso e gambero gobbetto, con maionese di granchio
Proseguendo,
Sa ramadura è un piccolo capolavoro: insalata composta da più di 30 ingredienti, tra varietà di vegetali di stagione, foglie, fiori selvatici, erbe spontanee e alghe marine che coprono una crema di caprino e una pasta di zenzero e lenticchie. Poco oltre, quando protagonisti diventano i gamberi, arriva come side dish un
Katsu sando di gambero rosso e gambero gobbetto con maionese di granchio, che è voluttà pura, godimento totale.

Segue il Morone marinato in miso di Vernaccia e cotto al bbq, cipolle rosse in vinaigrette ed emulsione di ortaggi. Poi Cavolfiore al bbq, salsa di peperoncino affumicato, alghe, crema di fagioli, riso nero Gioiello di Oristano e katsuobushi di laguna (ossia di spigola e orata). Qui nella foto, invece, il piatto successivo: Culurgiones ripieni di patate, pecorino e menta, riduzione di Cannonau, ragù di bocconi e caglio di capretto. I bocconi sono le murici

Linguina alla bottarga di muggine della Laguna di Nora, Axridda (un pecorino sardo molto raro, viene completamente ricoperto di argilla, Presidio Slow Food)

Finale dolce-non-dolce: Semifreddo di finocchio, cuore di pompia, sorbetto di ceci e sesamo, finocchietto di mare e liquirizia
Cavolfiore al bbq, salsa di peperoncino affumicato, alghe, crema di fagioli, riso nero Gioiello di Oristano e katsuobushi di laguna è un'altra magistrale interpretazione di come riuscire a esprimere l'essenza stessa del progetto di Nora, quest'abbraccio con la natura tra terra e mare, in un piatto eccellente. I successivi
Culurgiones ripieni di patate, pecorino e menta, riduzione di Cannonau, ragù di bocconi e caglio di capretto sono un piccolo miracolo: gusti forti (pecorino, menta, murici, capretto...) che si armonizzano alla perfezione. Non così nelle successive
Linguine alla bottarga di muggine della Laguna di Nora e axridda, dove la sapidità dell'
axridda - un raro pecorino - risulta prevalente ed eccessiva.

Francesco Stara con lo staff di sala: da sinistra Ilaria Rimessi, Andrea Orru e Gianluca Buttarelli
Poco male, nel complesso una gran cena. E di più: noi rimaniamo sempre conquistati da
Fradis Minoris proprio per la straordinarietà dell'insieme. Non solo noi: un restaurant manager di valore come il parmense
Gianluca Buttarelli, che lavorava nel gruppo di
Heston Blumenthal in Australia, ha scelto di lavorare qui «perché questo progetto mi ha convinto». E ci si dà da fare per ampliarlo ulteriormente: si è un po' in ritardo coi lavori, ma a fine mese dovrebbe essere finalmente pronto il nuovo bistrot all'aperto, una terrazza che guarda la laguna (all'opposto del
Fradis Minoris, che scruta il mare) per una cucina più semplice ed
en plein air. «Poi, riusciremo finalmente a superare la logica del ristorante stagionale», esulta
Stara: già quest'anno il
Fradis Minoris rimarrà aperto più a lungo, ossia anche nei fine settimana di novembre e dicembre; poi, nel 2024, si riparte presto, a marzo. Una bellissima storia che cresce.