Confessione: forse a causa di un retaggio di pregiudizio negativo nei confronti delle cucine degli hotel di lusso (spessissimo son golose, raramente anche eleganti), avevamo un po' sottovalutato la bravura di Roberto Toro. Il suo cursus honorum, oltretutto, non ci metteva all'erta: è un classe 1975, di Palagonia, 16mila abitanti della città metropolitana di Catania. È cresciuto in una famiglia contadina. Dopo l'alberghiero e i primi lavori, con esperienze prestigiose anche al Relais Louis XIII di Parigi e al Noma di Copenhagen (che ormai vuol dire tutto e niente: vien quasi da chiedersi chi non sia transitato dal Noma...), dal 2006 - una vita, insomma! - è in forze al Belmond Grand Hotel Timeo di Taormina, nel 2012 ne è diventato l'executive chef. Un periodo lunghissimo, durante il quale lui non era emerso più di tanto: era ragionevole pensare che la sua cifra fosse quella, che ci trovassimo insomma di fronte a un buon professionista, d'indubbie di capacità ma magari un po' "seduto", adatto a un luogo meraviglioso e meta di un turismo internazionale non necessariamente gourmet, con Toro capace quindi di ben figurare ma non di compiere quel passo in più per salire ulteriormente di livello.

Il Belmond Grand Hotel Timeo è stato costruito nel 1873 in una stupenda posizione accanto al Teatro Greco di Taormina. È immerso in un parco di oltre due ettari, dietro ai cui giardini si cela una piscina panoramica

L'hotel è situato in uno degli angoli più panoramici di Taormina, con l’Etna come sfondo e affacciato sulla costa orientale della Sicilia. È da decenni luogo prediletto dal jet-set internazionale, ha avuto ospiti come Audrey Hepburn, Elizabeth Taylor, Marcello Mastroianni
Dobbiamo ricrederci, è davvero bravo, ha una mano delicata e sa ideare piatti di grande raffinatezza, bella estetica e notevole charme, pensiamo al
Risotto alle erbe selvatiche, foglia di seppia, gel al lime. Ce ne siamo accorti - mai cullarsi nei propri pregiudizi, bisogna sempre andare a verificare - qualche giorno fa, al ristorante gastronomico del
Timeo, si chiama
Otto Geleng in omaggio all’
artista tedesco che nel 1873 convinse la famiglia
La Floresta ad aprire l’albergo.

Lo chef Roberto Toro, a sinistra, al lavoro nell'orto-giardino del Timeo
Toro ha inaugurato
Otto Geleng - l'hotel dispone di un secondo ristorante,
Timeo, più easy e territoriale - nel giugno 2018, ottenendo l'anno successivo la stella, a coronare un lungo inseguimento, un avvicinamento lento al mondo del vero
fine dining, a dimostrazione di come lo chef le potenzialità le abbia probabilmente sempre avute, gli occorreva solo il luogo adatto dove poterle esprimere.
Otto Geleng, appunto: aperto quattro giorni a settimana, dal giovedì alla domenica, solo alla sera e solo con otto tavoli, che spesso registrano il tutto esaurito. Un successo meritato.
Toro non vive il luogo in cui si trova a lavorare come un limite alla creatività, ma ha imparato a farne semmai una leva per strutturare la propria dimensione stilistica; in altre parole, conosce così bene le aspettative della propria clientela - ossia di Taormina come microcosmo turistico che ha regole diverse rispetto al resto della Sicilia, anche in cucina - da costruire su quelle fondamenta l'idea di un'interpretazione diversa, originale, personale. Convincente.
Ciò, a partire dal primo assaggio, Ostrica, caviale, cioccolato bianco e nocciole, davvero una variazione da manuale. E per proseguire con il resto della cena, ve la raccontiamo qui sotto, le foto sono di Tanio Liotta.

Ricciola marinata, baccalà, salsa di soia agrumata, maionese di peperoni affumicati, pompelmo

Molto buono (e molto bello) il Risotto alle erbe selvatiche, foglia di seppia, gel al lime. Al limite, si potrebbe anche dare ancor più forza alla componente aromatica delle erbe, ma va a gusti (per noi sì)

Tortelli, cacio, pepe, prezzemolo, caviale, porcini, dashi di funghi. Ovviamente molto goloso

Di nuovo di alto livello la Ventresca di tonno, cavolo trunzu, crema di castagne e jus di vitello

Gelato ai porcini e nocciole dell'Etna, brunoise di pesche, acqua di insalata di pomodori

Guancia di maialino, lattuga arrosto, crema di patate

Crema di barbabietola rossa, gelato agli agrumi, spuma di patate viola, sorbetto di mandorle tostate