segue dalla prima parte
Perdersi per le stradine di Senigallia è bellissimo. Da Furcinon (via Cavour 19, +39.071.64325) trovi la salsiccia che hai sempre desiderato. All’Enoteca Galli e da Marcheshire, il meglio della produzione regionale. All’Osteria del Teatro (via Fratelli Bandiera 70, +39.071.60517), Marco, un oste con una passione rara per i formaggi e i vini. Da Rever, gioielli di rara manifattura. Da Michele da Ale, una pizza al metro a lievitazione naturale che strizza l’occhio ai celiaci. Se prendi per l’Arceviese a Ostra Vetere, oltre la casa natale di mia moglie Mariella, trovi i vini di Ampelio Bucci. Se poi all’incrocio giri a sinistra verso Serra de’ Conti (via Marconi 6, +39.0731.871711) scopri la cicerchia. E più avanti verso Montecarotto le ricotte da urlo di Trionfi Honorati.
Proseguendo sulla A14, butto l’occhio sinistro verso il mare che prepotentemente esce come fosse un maxischermo. In lontananza emerge il Profilo del Monte Conero con la punta estrema che si tuffa sul mare. L’uscita di Ancona Nord è obbligata per i traghetti verso Croazia e Grecia ma anche d’obbligo nella direzione opposta per le migliori cantine del Verdicchio, da Staffolo a Cupramontana, verso Fabriano, patria del ciauscolo, senza dimenticare una visita alle grotte di Frasassi.

Piandelmedico-Trionfi Honorati, caseificio di Jesi con oltre 30 tipi di formaggi
La successiva, Ancona Sud, mi sta molto a cuore: conduce a Portonovo, attraverso Camerano. Pensi che ti sei perso nel mezzo del Parco naturale del Conero ma poi ti spunta il Poggio, la patria di tutti gli operatori della baia. Quando inizi a veder l’
hotel Emilia, lo scoglio del Trave, le lavande e l’acqua turchese. Ti si apre il cuore, e anche lo stomaco pensando al
mosciolo selvatico, qui presidio Slow Food. Ancora in macchina, poco ci separa dai confini con la terra di
Nico. A Portorecanati i miei pensieri si fanno profondi verso la basilica di Loreto dove c’è la casa della Madonna di Nazareth.
E poi verso Recanati dove penso a
Leopardi ancora invaghito di
Silvia. Un occhio più profano verso l’uscita di Civitanova che conduce a famosi outlet ma anche verso Macerata, dove lo
Sferisterio regala momenti unici di cultura. Nei dintorni c’è anche la famiglia
Varnelli, con il suo
anice. A Pedaso si esce per andare a Campofilone, patria dei maccheroncini e in particolare degli
Spinosini dell’amico
Vincenzo Spinosi. Un po’ oltre Ascoli sono da non perdere le olive all’ascolana di
Zè Migliori: vero e proprio street food in purezza, è un amico da oltre 30 anni, dai primi corsi da sommelier che frequentavamo insieme. E poi l’anisetta
Meletti, che sta a
Varnelli come me all’amico
Uliassi.

Gli Spinosini di Vincenzo Spinosi a Pedaso, pasta fresca spesso utilizzata da Cedroni al Clandestino
Nelle vicinanze spiccano i salumi di
Passamonti a Monte Vidon (via Leopardi 12, +39.0734.656109): un ciauscolo da urlo. L’uscita di Grottammare mi ricorda le goliardiche cene all’
Osteria dell’Arancio, dove andavamo a provare tanti anni fa le scoperte dell’oste. E poi i
vini di
Angela Velenosi. San Benedetto con le sue palme e il suo bellissimo lungomare saluta questo viaggio in autostrada, tra le Marche. Sicuramente ho dimenticato molti artigiani e molti prodotti, ma penso di avervi invogliato a visitare una regione ricca di ricette tramandate dalle nonne che noi dobbiamo esaltare e portare avanti con conoscenza, professionalità e leggerezza.
2. fine