Premetto subito che ho grande stima per questi due ragazzi. Ho avuto l’occasione di conoscere Samuel Nahon e Alexandre Drouard lavorando da Rino, accanto a Giovanni Passerini. Il loro progetto è intelligente, frutto di menti sveglie, amanti del rischio. Tre qualità fondamentali per riuscire, secondo me. Hanno fondato Terroirs d’Avenir, info@terroir-avenir.fr, nel 2008. È una piccola società che consegna prodotti di nicchia, di piccoli produttori francesi indipendenti che fanno le cose fatte bene, sempre eco-friendly. Penso ad esempio alle lenticchie di Saint Flour di Serge Ramadier, ai funghi di Gregory Spinelli o al piccione di Remy Anezo.
I contatti con tutti questi faticatori della terra sono stati costruiti viaggiando in lungo e in largo per la Francia. A beneficiarne, oggi, sono i grandi nomi della gastronomia parigina che conta: Barbot, Alleno, Aizpitarte, Nilsson… La forza di Sam e Alex è tutta nel loro gran lavoro, ma anche nella gentilezza dei modi. Soprattutto, se un prodotto non sta bene al ristoratore, lo cambiano senza far troppe storie, merce rara in un mondo in cui “eh, purtroppo non dipende da noi", oppure "mi dispiace, ma è colpa del corriere”. No, loro dimostrano elasticità, qualità molto apprezzata dai ristoratori. Certo, Sam e Alex non lo fanno per altruismo gratuito, ma perché sanno che in un mercato così competitivo e aperto occorre avere una marcia in più. Ma intanto lo fanno.
E' grazie a loro che, quand’ero da Rino, ho scoperto Rancio, un aceto di vino bianco fantastico, firmato da Brigitte Verdaguer. Ma che si tratti di pesce, carne, verdure o erbe (di tipo legale, s'intenda), loro riescono a reperirlo. Un grande vantaggio per tutti i cuochi parigini che, senza un centimetro quadrato di verde a disposizione da calpestare sotto ai piedi, riescono comunque a metter mano alle primizie delle campagne più lontane. A prodotti lavorati ancora con metodi antichi e affascinanti.