03-04-2025

Vinitaly "risponde" ai dazi di Trump: in fiera 3mila buyer dagli Usa

Adolfo Rebughini, direttore generale di Veronafiere: «La presenza degli operatori statunitensi è una notizia incoraggiante per le aziende e per Vinitaly. Si apre uno scenario incerto che impatterà sulla geografia del nostro export»

Il direttore generale di Veronafiere Adolfo Rebugh

Il direttore generale di Veronafiere Adolfo Rebughini durante la recente visita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

La risposta ai dazi americani passa anche dal Vinitaly. E dai produttori che sapranno trovare delle contromisure a uno scenario che, comunque, desta preoccupazioni. 

I dazi reciproci del 20%  al vino italiano ed europeo annunciati ieri sera dal presidente Trump non fermano infatti gli operatori Usa in partenza per Verona. Sono oltre 3.000 i buyer americani confermati alla 57esima edizione di Vinitaly (Veronafiere, 6-9 aprile): un dato che replica il primato dell’anno scorso.

«La presenza degli operatori statunitensi è una notizia incoraggiante per le aziende e per Vinitaly - commenta Adolfo Rebughini, direttore generale di Veronafiere - Si apre uno scenario incerto che impatterà sulla geografia del nostro export. Condividiamo le preoccupazioni del settore  e per questo mettiamo a disposizione delle organizzazioni la piattaforma di Vinitaly per facilitare eventuali accordi diretti tra imprese, associazioni italiane e importatori-distributori del nostro primo mercato di destinazione extra Ue».

Nella delegazione complessiva dei 3mila operatori Usa a Vinitaly, sono presenti anche i 120 top buyer statunitensi (10% del contingente totale del piano di incoming 2025) selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere e ICE, provenienti prevalentemente da Texas, Midwest, California, Florida e New York.

Sul fronte del programma, oltre agli incontri b2b in fiera, gli operatori americani saranno protagonisti di una serata di networking a loro dedicata (martedì 8 aprile, Palazzo della Gran Guardia) in cui sarà presentata anche la prossima edizione di Vinitaly.USA (Chicago, 5-6 ottobre 2025). Senza contare poi che Vinitaly si apre a tutti i mercati mondiali, che potrebbero quindi essere una valida alternativa nel caso di una contrazione degli Stati Uniti. Insomma, il futuro è nelle nostre mani. 


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di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose