Al ristorante Al Convento tavoli "separati" da 24 sculture di migranti in cartapesta dell'artista cinese Liu Jianhua, con altrettanti basamenti in ceramica ed oltre 2mila composizioni floreali in porcellana
Corpi che sono storie, che sono viaggi, che sono vite. Migranti. Uomini e donne che hanno solcato terre e mari e attraversato confini per ricominciare tutto in un altrove che non era casa, non più e non ancora. A queste figure e a questa umanità era dedicata l’opera Monumenti che l’artista Liu Jianhua - uno degli artisti cinesi più rappresentativi della scena contemporanea - ha realizzato nel 2018 per la Fondazione Made in Cloister a Napoli.
L’opera, composta da 24 sculture di migranti in cartapesta, altrettanti basamenti in ceramica ed oltre 2mila composizioni floreali in porcellana, è stata esposta al Chiostro di S. Caterina a Napoli, sede della Fondazione, nel 2019. L’artista ha realizzato l’opera collaborando con i grandi maestri delle tradizioni artigianali napoletane della cartapesta, della porcellana di Capodimonte e della ceramica.
Oggi, i Monumenti hanno ripreso un viaggio immaginario ed sono approdati a Cetara trovando ospitalità nel ristorante Al Convento di Pasquale e Gaetano Torrente.
Negli ultimi mesi il mondo intero è stato stravolto dalla pandemia da Covid-19, ma oggi le attività stanno iniziando a ripartire con cautela affrontando anche la sfida dei cambiamenti che l’emergenza stessa ha generato. L’idea di
Pasquale Torrente è quella di utilizzare opere d’arte proprio per realizzare quel distanziamento sociale che oggi è previsto all’interno del suo ristorante. Insomma: il distanziamento che siamo obbligati a rispettare non deve però far dimenticare l’importanza delle relazioni sociali, della condivisione del tempo e della integrazione.

Gaetano e Pasquale Torrente danno nuovamente il benvenuto ai loro ospiti
Utilizzare, dunque, proprio delle opere d’arte per realizzare il distanziamento sociale necessario. L’arte che unisce viene provocatoriamente usata come mezzo di distanziamento. L’amicizia che lega
Torrente alla
Fondazione Made in Cloister, nonchè al progetto
Social Tables, con l’associazione
Food for Soul dello chef
Massimo Bottura, ha fatto sì che una “rappresentanza” dei migranti che compongono l’opera
Monumenti si sia “spostata” dal Chiostro di S. Caterina a Napoli al suo Chiostro di S. Francesco a Cetara (Amalfi).
Le sculture in cartapesta riproducono i migranti incontrati dall’artista
Liu Jianhua a Porta Capuana e sono realizzate a grandezza naturale dall’artigiano
Carlo Nappi, esperto della tradizionale lavorazione della cartapesta che accomuna il territorio campano alla Cina. Le sculture poggiano su piedistalli interamente ricoperti di piastrelle in ceramica di Vietri con 92 sfumature di colori, realizzate a mano dagli artigiani dell’azienda
Ceramica Francesco De Maio.
L’installazione è completata da fiori di porcellana bianca di Capodimonte la cui delicatezza evoca la fragilità della vita dei migranti. I campioni sono stati realizzati dall’artista nella bottega dell’artigiano Pasquale De Palma e prodotti poi dagli studenti e dai maestri ceramisti dell’Istituto ad Indirizzo Raro della Ceramica e della Porcellana Caselli–De Sanctis, continuatori della tradizione artigianale della Real Fabbrica della Porcellana di Capodimonte.