Ottima partecipazione all'evento al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia. Con qualche spunto di riflessione
Semplicemente, il meglio. Non c’è altro modo di sintetizzare l’evento Simply the best di Civiltà del Bere, che si è svolto lunedì 25 febbraio al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, semplicemente traducendo il titolo dell’iniziativa. Il meglio dei vini e della produzione vitivinicola italiana.
A dirlo non è il direttore di Civiltà del Bere Alessandro Torcoli o la sua redazione, ma la scelta è caduta su quelle aziende e quei vini che hanno ottenuto il massimo punteggio da almeno 3 tra le 7 principali guide enologiche italiane 2019. La classifica nazionale delle Cantine è consultabile nel top delle guide vini 2019 di Civiltà del bere (in edicola da metà febbraio). Si tratta di un confronto ragionato fra i massimi punteggi delle principali Guide di settore (Ais Vitae, Bibenda, Cernilli/DoctorWine, L’Espresso, Gambero Rosso, Slow Wine e Veronelli).
Quindi Civiltà del Bere ha “semplicemente” (si fa per dire) fatto una sintesi ragionata del lavoro delle guide vini, individuando così le aziende che hanno raggiunto i migliori risultati.
Sono poi state 51 le cantine che hanno accettato l’invito di
Civiltà del Bere a partecipare alla manifestazione, che ha radunato un gran numero di operatori del settore, ma anche semplici appassionati che, in un colpo solo, hanno avuto la grande opportunità di assaggiare i vini più blasonati d’Italia.
Simply the best ha portato a Milano importanti aziende rappresentate direttamente dai produttori, che hanno potuto presentare personalmente non solo i vini premiati, ma anche le “promesse”, in una sorta di “Saranno Famosi” del vino. L’evento è stato anche l’occasione di avere uno sguardo d’insieme sullo stato di salute del vino italiano, che, a livello di qualità, è davvero ottimo. Anche annate difficili, come lo sono state per quasi tutta l’Italia sia la 2014 sia la 2017, sono state ben interpretate, regalando anche piacevolissime sorprese. Resta la convinzione che eventi come quello di Civiltà del Bere fanno solo bene al movimento del vino in Italia, per dimostrare che, uniti, si può dare un’immagine positiva della produzione nazionale sia da un punto di vista dell’eccellenza, sia rappresentando l’estrema ricchezza della biodiversità delle varie zone di produzione
Inutile qui citare tutte le aziende presenti, ma basta dare un’occhiata al sito di Civiltà del Bere.