26-12-2017

Francesco Apreda + whisky giapponese, l'abbinamento funziona

I piatti dello chef campano dell'Imago di Roma in abbinamento speciale coi distillati Nikka, whisky ma non solo. Scelta originale ma davvero convincente

C’era una volta l’abbinamento tra vino e piatto d’autore; oggi, allo stesso modo, sempre più i grandi chef stanno accompagnando l'alta cucina ai cocktail. Un incontro che sorprende e colpisce soprattutto quando scendono in campo due fuoriclasse come Francesco Apreda, chef del ristorante Imago di Roma, e alcuni prodotti della gamma Nikka, quali il Nikka From the Barrell e il Nikka Gin appena rilasciato sul mercato europeo. Lo abbiamo riscontrato nel corso di un recente evento davvero ben riuscito, complice la bravura del sommelier di casa Alessio Bricoli e del bartender Daniel. I due hanno saputo creare grande armonia con i piatti equilibrati e sfiziosi di Apreda.

Nikka è un whisky di malto giapponese, riconosciuto per la grande qualità e la precisione nella produzione; nasce da un’idea folle di Masataka Taketsuru, membro di un’antica famiglia di produttori di sakè, oggi considerato il padre del whisky giapponese. Dopo gli studi in Scozia, patria del celebre distillato, sognava di produrne uno suo nel Sol Levante; sogno che si è realizzato nel 1924 e si è poi consolidato nei decenni con la distilleria Yoichi sull’isola di Hokkaido.

E non poteva che essere Francesco Apreda, campano con vasta esperienza all’estero, tra cui anche in Giappone, a creare piatti che sapessero esaltare e ispirare i cocktail dalle mille sfumature preparati ad hoc per l’evento.

Si è partiti con un pinzimonio in osmosi, piccoli ortaggi delicati abbinati a un Martini classico preparato con Nikka Coffey Gin aromatizzato con sedano rapa e pepe sansho, per passare ai gusti più spiccati di foie gras & scones con mandarinetti e semi di senape abbinati a un Rusty Kum-Quat, rusty nail con Coffey Grain Whisky e Drambuie decorato con mandarini kumquat ghiacciati: all’assaggio poteva risultare eccessivamente dolce, ma si sposava invece alla perfezione con il piatto di carattere proposto dallo chef.

Si è proseguito con i Cappellotti di parmigiano “doppio Umami”, classicissimo di Apreda, abbinati a un Mojito Miyagikyo con foglie di basilico pestate, ginger beer e Single Malt Miyagikyo; quindi un Risotto al radicchio rosso, robiola e semi di coriandolo, chicco ben sgranato e gusti a contrasto equilibrati, con un Vodkamot, shot di vodka-sour con Nikka Coffey Vodka e gel di bergamotto.

L’Oriente è entrato in maniera preponderante negli abbinamenti successivi, con un’anatra in stile tandoori, terra di cacao e albicocche secche con Coffee & Whisky, una variazione del black russian a base di whisky Single Malt Yoichi (al posto della vodka della ricetta tradizionale) e Kahlua, cui è stata aggiunta, nel bicchiere, una foglia di cardamomo e polvere tandoori.

Chiusura in grande stile con Carpaccio di melone caramellato, cioccolato dulce e cardamomo nero con un semplice, ma vincente, Nikka From The Barrel on the rocks con uno splash di soda e semi di cardamomo. Il felice accostamento ha evidenziato un modo nuovo e originale di assaporare il whisky.


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di

Tania Mauri

food writer and traveller, torinese di nascita ma romana d'adozione, da sempre nel mondo della comunicazione, scrive di enogastronomia “per caso” e per passione su diverse testate nazionali