Cominciamo con una notizia decisamente positiva: dopo la débacle dell’anno scorso in cui il premio per il migliore ristorante italiano era andato a una pizzeria sudafricana, quest’anno l’award è andato alla Sosta di Swellendam. Grande soddisfazione per Cristiana Ariotto (chef) e Gianni Minori (in sala), che dopo anni di grandi progressi hanno giustamente e meritatamente conquistato il titolo.
Detto questo, come ogni anno ci sono stati premi azzeccati e altri no. Quest’anno Eat Out Awards ha trovato un nuovo prestigioso sponsor, Mercedes Benz, che, insieme all’agenzia Paarlmedia, ha organizzato un evento di proporzioni notevoli a Thunder City, un grande hangar vicino all’aeroporto, allestito per l’occasione: 800 invitati, grandi schermi, enorme cucina a vista, regia quasi perfetta.
La cena di gala è stata preparata da sei dei venti chef nominati per i migliori ristoranti: Neil Jewell (Bread and Wine), David Higgs (Five Hundred), George Jardine (Jordan Restaurant), PJ Vadas(The Hog House), Bertus Basson (Overture) e Vanessa Marx (The White Room). Considerando il numero di persone, gli chef sono riusciti a servire una cena più che dignitosa, ben presentata e creativa.
Abigail Donnelly, editor di Eat Out Magazine, e altri cinque giudici hanno selezionato i ristoranti seguendo il solito criterio: 70% al cibo e vino, intesi come presentazione, sostenibilità degli ingredienti e rapporto qualità-prezzo, 20% al servizio e 10% all’ambiente. Quest’anno un maggior numero di giudici ha smorzato qualche polemica sulla serietà dei giudizi.

Chef Luke Dale-Roberts: il suo The Test Kitchen è stato votato come miglior ristorante dell'anno
Ed ecco l’elenco dei vincitori 2014:
The Eat Out Boschendal Style Award:
Equus at Cavalli, un nuovo ristorante in un bellissimo wine estate.
The Best Steakout Restaurant:
The Local Grill a Johannesburg.
Best Italian Restaurant:
La Sosta, Swellendam.
Best Country-style Restaurant:
Café Bloom, in KwaZulu Natal
Best Asian Restaurant:
Kyoto Garden Sushi a Cape Town
E poi i dieci migliori ristoranti:
1.
The Test Kitchen, chef
Luke Dale-Roberts
2.
Five Hundred, chef
David Higgs
3.
The Tasting Room at Le Quartier Français, chef
Margot Janse
4.
Mosaic at the Orient, chef
Chantel Dartnall (anche chef dell’anno)
5.
Jordan Restaurant, chef
George Jardine
6.
Overture, chef
Bertus Basson
7.
Rust En Vrede, chef
John Shuttleworth
8.
DW Eleven -13, chef
Martinus Ferreira
9.
The Restaurant at Newton-Johnson, chef
Eric Bulpitt
10.
Terroir, chef
Michael Broughton
Lannice Snyman Lifetime Achievment Award:
Eduan Naudé e lo scomparso
Brian Shalkoff, proprietari per 50 anni di
Gramadoelas, a Johannesburg.
Nederburg Rising Star Award:
Kobus Van Der Merwe di
Oep ve Koep, un microscopico ristorante di Paternoster dove è praticamente impossibile mangiare, perché o sono pieni (6 posti) o sono chiusi. Mah.
Tsogo Sun Wine Service Award:
Mandla Patson Mathonsi.

Al lavoro per la grande cena che ha accompagnato la cerimonia
Negli ultimi mesi parecchi chef hanno lasciato i ristoranti in cui lavoravano per spostarsi in altri o per aprire insegne proprie e questo ha fatto sì che alcuni validi personaggi non fossero presenti. Il criterio di
Eat Out è che uno chef deve avere trascorso almeno sei mesi in un locale per essere nominato.
Ancora una volta
Luke-Dale Roberts l’ha fatta da padrone, vincitore di nuovo con
Test Kitchen e pure nominato per il
Pot Luck Club,
David Higgs di
Five Hundred eterno secondo (peccato), escluso dai top ten
Peter Templehoff (
The Greenhouse). Quest’anno c’è stata una maggior presenza di ristoranti di Johannesburg anche se la palma della ristorazione sudafricana la detiene ancora saldamente il Western Cape, con sette ristoranti nei primi dieci.