Se pensate che una degustazione di olio extravergine sia qualcosa di strettamente riservato agli addetti ai lavori, decisamente poco eccitante per dei "semplici" ghiottoni, un passaggio presso il Westin Excelsior Rome il 16 dicembre scorso avrebbe potuto farvi cambiare idea. In occasione della presentazione della nuova edizione di Flos Olei, la guida al mondo dell'extravergine curata da Marco Oreggia e Laura Marinelli, due sale dell'hotel in via Veneto scelte come cornice dell'"Extravergine Day", hanno ospitato i migliori extravergine del mondo (quelli recensiti e premiati nella guida, che include tutto il globo) ma anche ad altri prodotti d'eccellenza della gastronomia italiana, dalla Mozzarella di Bufala Campana Dop alle carni di Simone Fracassi passando per i pomodori San Marzano Dop. Tutti prodotti straordinari di cui l'extravergine esalta il sapore.
Il ruolo di protagonista però spetta all'olio, che i meno esperti possono sempre assaggiare con un pezzetto di pane nel connubio gastronomico più semplice e buono che ci sia. Presenti tutte le aziende e i prodotti entrati nei "20 best" premiati in differenti categorie, dall'azienda dell'anno (la spagnola Pagos Marques de Griňon) al Miglior olio extravergine d'oliva dell'anno – il Tenuta Torre di Mossa Dop Terra di Bari dell'azienda pugliese De Carlo – fino al premio speciale Cristina Tiliacos attribuito al giornalista “scomodo” (per le lobby dell'olio) Tom Mueller, autore del libro-inchiesta Extra Virginity.

La copertina della Guida Flos Olei, 832 pagine, 30 euro
Ma la giornata romana è stata soprattutto un'ottima occasione per (ri)scoprire alcune varietà di olive poco note, che lavorate in purezza esprimono tutta la loro particolarità e rendono evidente la ricchezza del patrimonio olivicolo mondiale. Partiamo dall'Italia, con le fantastiche “bombe” (di polifenoli, quindi amari e super-piccanti) di Coratina in purezza di
Nicola Monterisi (premio
Azienda del Cuore) che mostrano le potenzialità di questa incredibile varietà pugliese con le diverse sfumature – dal “ruvido” all'eleganza estrema - che si possono ottenere da appezzamenti e periodi di raccolta diversi.
Ecco poi i “gioielli” cilentani di
Madonna dell'Olivo:
Antonino Mennella ha vinto il premio Migliore olio extra vergine di oliva blended fruttato intenso con lo splendido
RaRo (blend denocciolato di Ravece e Rotondella) ma ci ha fatto assaggiare anche il nuovo monocultivar di Carpellese, varietà millenaria antenata del Frantoio che dà un olio piccante e balsamico, con persistenti note di timo e rosmarino. Interessante l'esperimento della trentina
Società agricola consortile olio cru, premio Azienda emergente, portata avanti da ingegneri con la passione per l'extravergine. Oltre agli eccellenti monocultivar di Frantoio, Casaliva, Leccino e Pendolino – varietà locali o ben acclimatate – hanno deciso di provare un insolito e riuscito blend tra Nord e Sud, unendo il Frantoio alla Cassanese, cultivar calabrese proveniente da produttori locali super fidati. Gran parte dei loro oli sono denocciolati, ma dell'oliva non si butta via nulla: i noccioli vengono usati come combustibile per le stufe a pellet o per la produzione di biogas.
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