11-07-2018
Nasello marmorizzato con caviale e latticello, piatto del Geranium di Copenhagen, Danimarca, 3 stelle Michelin e 19° nella World's 50Best 2018 (foto Claes Bech Poulsen)
Accedere alla sala ristorante di Geranium, a Copenhagen, significa entrare in uno dei Sancta Sanctorum della cucina nordica. Non quella dura e pura del manifesto nordico bensì quella più morbida e accessibile, mediata da francesismi di rara eleganza e sorretta da un team di sala che si avvicina alla perfezione. Come d’altro canto certificato dal recente premio Ferrari Trento Art of Hospitality - creato in collaborazione con Cantine Ferrari, come abbiamo raccontato anche durante il nostro Congresso - raccolto dal ristorante guidato da Rasmus Kofoed nella recente edizione del World's 50Best tenutasi a Bilbao. E’ proprio questo connubio di equilibri a rendere l’esperienza indimenticabile: da un lato la competenza e la discrezione di Søren Ledet, restaurant manager alla guida di una dozzina di esperti navigatori di sala, dall’altro i 15 alfieri che animano in una giostra di movimenti silenziosi e perfetti il carosello di piatti che si compongono magicamente davanti agli occhi dei clienti (la cucina è a vista, aperta e in fondo alla sala), seguendo le direttive del placido Rasmus. Non c’è davvero da stupirsi che il cuoco sia una delle menti dietro le regolari affermazioni danesi ai vertici del Bocuse d’Or, essendo lui l’unico detentore al mondo di tutte e 3 statuette, quella d’oro, d’argento e di bronzo, che fanno bella mostra di se in una teca dell’area lounge cui hanno accesso gli ospiti prima di sedersi al proprio tavolo.
Lo chef Rasmus Kofoed e il restaurant manager Søren Ledet
Le insegne, i sapori e le personalità cucinanti d'Europa, viste da Gualtero Spotti
di
giornalista per riviste di turismo ed enogastronomia italiana, ama le diverse realtà della cucina internazionale. E poi adora viaggiare